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I non performing loans in Europa stanno andando verso una certa stabilizzazione, ma le riscossioni non sono ancora riuscite a raggiungere i livelli del 2019. A riportarlo è Moody’s, società di rating che si occupa di ricerche finanziarie e analisi sull’attività di imprese commerciali e statali, misurando la capacità di restituire i crediti ricevuti in base a una scala standardizzata e suddivisa tra debiti contratti a medio termine e a lungo termine.
Nella maggior parte dei deal valutati l’agenzia ha riscontrato una performance debole, seppur con qualche stabilizzazione o un lieve deterioramento. Infatti, in termini di riscossioni lorfe, dei 38 prestiti non performanti italiani, portoghesi e spagnoli valutati, 21 stanno sottoperformando i loro piani di business originali, con 16 transazioni italiane e due portoghesi che, rispetto al secondo semestre 2021, nei prim sei mesi di quest’anno, hanno registrato un rallentamento degli incassi.
Solo dodici transazioni hanno registrato un miglioramento degli indici di riscossione
Un miglioramento degli indici di riscossione di NPL è stato registrato in 12 transazioni, con un rallentamento della velocità di deterioramento per la maggior parte delle restanti operazioni. È stato proprio a causa dei flussi di cassa più lenti del previsto che Moody’s ha deciso di declassatare i rating su tre tranche di due operazioni e non ha effettuato alcun upgrade dei rating dall’ultima pubblicazione.
“Gli incassi lordi di alcune transazioni si sono ripresi nel primo e secondo trimestre di quest’anno, ma i proventi lordi mediani sono rimasti del 26% sotto quelli degli stessi periodi del 2019. E la quota delle riscossioni giudiziarie sul totale è diminuita nel primo semestre 2022, anche se è aumentata per alcune transazioni. Rispetto ai piani aziendali originali, le transazioni post-Covid hanno mostrato una sovraperformance mediana del 46% degli incassi lordi effettivi contro una sottoperformance mediana del 24% per le transazioni pre-Covid“, riporta infatti l’agenzia.
Nel primo semestre volume delle transazioni di Npl in crescita, con un valore contabile lordo pari a 10,27 miliardi di euro
Alla luce dell’attuale contesto macroeconomico, per i prossimi mesi “è probabile che il sentiment più debole tra gli acquirenti di asset deteriorati, a causa dell’aumento dell’inflazione e del rallentamento economico, influisca sulla performance delle cartolarizzazioni di Npl, che erano già state duramente colpite dalla pandemia. Il deterioramento delle condizioni di credito limiterà anche la capacità dei servicer di riscuotere attraverso accordi di discounted payoff”, ha infatti sottolineato Moody’s, osservando che nel primo trimestre 2022 il volume delle transazioni di Npl è risultato in crescita, con un valore contabile lordo (GBV) complessivo pari a 10,27 miliardi di euro.
Un andamento analogo a quello registrato nel 2021, in cui, in termini di emissioni, la prima metà dell’anno è stata più tranquilla rispetto alla seconda.