“Home, expensive home”, casa, cara casa è il titolo dell’opera dell’artista Cristina Donati Meyer, una denuncia contro i folli prezzi del mercato immobiliare di Milano. Un’edicola in piazza del Tricolore sequestrata dal comune meneghino trasformata in una casetta di mattoni rossi con porta, finestre ed il cartello “affittasi” dell’agenzia “cara casa”.
L’annuncio è il seguente: “Sontuoso appartamento nel centro di Milano, in piazza del Tricolore, 3.500 euro al mese per 4 metri quadrati. Ottima visuale, ampio giardino adiacente, mensa dei poveri 5 stelle a 20 metri, cucina abitabile e rifiniture interne di pregio. Rivolgersi in loco, in agenzia o presso Comune di Milano e Regione Lombardia – Aler”.
Può sembrare ironico, ma il messaggio che trasmette è quello di una situazione che sta diventando ogni giorno più inaffrontabile. Specialmente per persone e famiglie normali, con un reddito medio che oltre ad affrontare il caro vita non possono più permettersi un appartamento in città. Lo abbiamo spiegato nell’articolo “Immobiliare a Milano: per un residente su 4 comprare casa è un’impresa impossibile”. I prezzi delle case a Milano sono tra i più elevati d’Italia. Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 2021, circa il 25% della popolazione di Milano ha un reddito basso. E chi oggi riceve un compenso di 1.500 euro netti, potrebbe permettersi al massimo il mutuo per l’acquisto di un box.
Ed è da questa consapevolezza che nasce l’opera di Cristina Donati Meyer.
Come infatti spiega l’artista: “L’opera potrebbe anche strappare un sorriso, ma molto amaro, perché la situazione degli affitti e del mercato immobiliare a Milano e nelle grandi città è totalmente fuori controllo. Ogni giorno vediamo proposte folli e spropositate che mai potranno incontrare la crescente domanda di alloggi da parte di giovani coppie, lavoratrici precarie, studenti, ma anche del ceto medio; tutti e tutte sempre più espulsi dalla città per ragioni economiche. Nel silenzio di Regione, Aler, ATS e Comune di Milano. La gentrificazione e le non politiche urbanistiche stanno cancellando definitivamente il diritto alla casa e al decoroso abitare”.