Alla fine del 2022, l’ammontare totale degli stock di crediti in gestione alle imprese Unirec, l’associazione delle società di recupero crediti, ha raggiunto i 200 miliardi di euro, rispetto ai 160 miliardi del 2021. Quasi 160 miliardi di euro sono rappresentati dallo stock di crediti in gestione conto terzi, in aumento del 50% rispetto ai 106 miliardi dell’anno precedente. Considerando, invece, solo le imprese Unirec presenti nel 2021, i crediti affidati a terzi si attesterebbero a 122 miliardi di euro, in crescita del 15%. I rimanenti poco più di 41 miliardi di euro sono rappresentati dai crediti di proprietà, in calo rispetto ai 54 miliardi del 2021. Nonostante l’aumento del volume di crediti, le aziende del settore hanno visto diminuire la redditività. I dati sono stati presentati durante l’Assemblea dei Soci Unirec, dove Marcello Grimaldi è stato eletto presidente per il biennio 2023-2025, succedendo a Francesco Vovk.
La riduzione della redditività è principalmente attribuibile alle attività di lavorazione conto terzi. Nel corso del 2022, infatti, le aziende Unirec hanno acquistato 4 miliardi di euro di crediti, registrando una diminuzione del 60% rispetto al 2021. Tuttavia, sono state in grado di incassare il 16% di questi crediti, rispetto all’8% dell’anno precedente. D’altra parte, le masse in gestione conto terzi sono aumentate di 54 miliardi di euro nel 2022. Di questi, solo 15,6 miliardi di euro di crediti sono stati recuperati (rispetto agli 11,3 miliardi del 2021). Ciò ha portato a una performance sostanzialmente stabile (al 10%) in termini di importi, ma ad una diminuzione significativa in termini di numero di pratiche (dal 40% al 29%). Le aziende Unirec hanno ricevuto circa 43,7 milioni di pratiche in conto terzi nel 2022 (+9% rispetto al 2021), ma ne hanno recuperate solo 12,9 milioni (rispetto ai 15,8 milioni del 2021, -19%).
Tuttavia, è importante notare che le prestazioni variano a seconda del tipo di conto terzo. Questo perché il livello di freschezza delle pratiche affidate dagli originator è diverso rispetto a quelle dei cessionari. In questo caso, infatti, i crediti spesso hanno già subito lavorazioni precedenti. Nel caso del conto terzi originator, la performance è stata del 23% nel 2022 (rispetto al 19% del 2021). Per quanto riguarda il conto terzi cessionario, invece, la performance sugli importi rimane stabile rispetto al passato, pari al 3%.
Durante il periodo in questione, si è inoltre notato un importante aumento dei crediti affidati per il recupero in conto terzi. Il valore medio è infatti arrivato a 3.619 euro, ovvero oltre un terzo in più rispetto al 2021. Tra le cause, il maggior contributo del conto terzi cessionario, il quale gestisce solitamente importi più elevati e crediti di origine bancaria e finanziaria (con un valore medio di 6.693 euro). Inoltre, anche nel conto terzi originator si è osservato un aumento del valore medio, che è arrivato a 1.893 euro (+28%).
I dati aggregati relativi al 2022 per il conto economico delle società di recupero non sono ancora disponibili, ma quelli del 2021 mostrano un aumento dei ricavi totali a 2,23 milioni di euro rispetto a 1,62 milioni nel 2020. In particolare, le aziende associate Unirec hanno registrato un fatturato totale di 1,76 milioni nel 2021, rispetto ai 1,13 milioni del 2020. Per quanto riguarda il 2022, sulla base delle risposte dei membri di Unirec ai questionari, è possibile stimare un fatturato complessivo tendenziale di 1,3 milioni di euro, riferito a 147 aziende (pari al 76% del totale degli associati).
Secondo i dati, le imprese di maggiori dimensioni, con ricavi superiori ai 20 milioni di euro, hanno registrato un margine operativo lordo percentuale molto più elevato (21,5%) rispetto al fatturato. Al contrario, imprese più piccole, con ricavi inferiori a un milione di euro, hanno registrato un MOL che tende a ridursi fino al 5,1%. Inoltre, anche il rapporto tra utile netto e fatturato migliora all’aumentare delle dimensioni dell’azienda. Il dato migliore non riguarda la fascia di fatturato più ampia (11,5%), bensì quella compresa tra i 10-20 milioni di euro (12,3%).