Il Decreto Salva-Casa, promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, introduce importanti chiarimenti per sanare le irregolarità edilizie e sbloccare il mercato immobiliare. Le nuove linee guida, pubblicate dal MIT, forniscono indicazioni chiare su come regolarizzare le difformità risalenti a oltre 50 anni fa, sulle sanzioni applicabili e sulle modalità di gestione delle richieste nei Comuni.
Decreto Salva-Casa: Sanatoria per le Difformità Ante 1977
Prima del 30 gennaio 1977, in Italia non esisteva un sistema formale per approvare le modifiche in corso d’opera durante i lavori edilizi. Questo ha generato una serie di difformità—come balconi aggiunti o finestre spostate—che oggi risultano irregolari. Il Decreto Salva-Casa consente di sanare queste anomalie attraverso una semplice Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia), senza bisogno di ulteriori verifiche comunali sulla conformità urbanistica ed edilizia.
L’agevolazione si applica agli edifici costruiti su un titolo edilizio rilasciato prima del 30 gennaio 1977, indipendentemente dalla data effettiva di realizzazione delle varianti. Per quanto riguarda i controlli, gli uffici comunali non saranno tenuti a effettuare verifiche di conformità, semplificando così il processo di sanatoria.
Decreto Salva-Casa: Multe e Sanzioni per la Regolarizzazione
Chi presenta richiesta di sanatoria sarà soggetto a una sanzione amministrativa che varia da 1.032 a 10.328 euro, rientrando nel regime di penalità più favorevole già previsto per l’accertamento di conformità.
Inoltre, se il Comune stabilisce che la regolarizzazione dell’immobile non ha comportato un aumento del valore venale, sarà possibile applicare direttamente la sanzione minima, evitando il coinvolgimento dell’Agenzia delle Entrate. In caso contrario, le sanzioni verranno corrisposte in due fasi:
- Un primo versamento al momento della presentazione della Scia in sanatoria.
- Un conguaglio dopo la valutazione dell’incremento del valore venale da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Sanatoria Multipla e Unica Procedura per gli Immobili Vincolati
Una delle principali novità del Decreto Salva-Casa è la possibilità di attivare un unico procedimento per sanare più situazioni contemporaneamente. Ciò significa che un proprietario potrà, ad esempio, regolarizzare una difformità pregressa e contemporaneamente richiedere un cambio di destinazione d’uso del proprio immobile.
Per gli edifici situati in aree soggette a vincoli paesaggistici, sarà sufficiente presentare un’unica istanza allo Sportello Unico Edilizia del Comune, che si occuperà di inoltrare la richiesta agli enti competenti. Questo processo sarà regolato da tempistiche certe e dal principio del silenzio-assenso, riducendo i tempi burocratici. Inoltre, le tolleranze edilizie, calcolate in base alla superficie dell’immobile (dal 2% al 6%), si applicano anche agli immobili vincolati.
Cambio di Destinazione d’Uso: Nessun Onere Urbanistico
Un’altra importante novità riguarda il cambio di destinazione d’uso degli immobili. Non sarà più richiesto il pagamento degli oneri di urbanizzazione primaria, poiché in aree già dotate di infrastrutture (come strade, illuminazione e reti fognarie), tali costi risulterebbero ridondanti. Questo esonero si applica anche se i regolamenti comunali prevedono il contrario.
Conclusioni: Un Passo Avanti per il Settore Immobiliare
Le nuove disposizioni del Decreto Salva-Casa rappresentano un’opportunità concreta per chi possiede immobili con difformità edilizie risalenti a decenni fa. Grazie a procedure semplificate, tempi più rapidi e un regime sanzionatorio più favorevole, sarà finalmente possibile regolarizzare molte situazioni senza ostacoli burocratici. Un intervento che promette di sbloccare il mercato immobiliare, offrendo maggiore sicurezza ai proprietari e agli investitori del settore.