Il futuro del mercato immobiliare italiano è sempre più incerto, tra la necessità di adeguarsi ai cambiamenti delle abitudini abitative e il bisogno di politiche concrete che incentivino l’innovazione. A Refuture 2025, evento di riferimento per il settore, Andrea Napoli, CEO di Locare, ha tracciato un quadro chiaro delle sfide e delle opportunità che attendono il comparto nei prossimi anni. Il suo intervento ha toccato temi cruciali come l’evoluzione delle esigenze abitative delle nuove generazioni, la gestione del mercato degli affitti e il ritardo dell’Italia nell’adozione della digitalizzazione immobiliare.
Un mercato da anticipare, non da subire
Napoli ha sottolineato la necessità di anticipare il mercato e non subirne passivamente i cambiamenti. L’accesso alla casa per le nuove generazioni è sempre più difficile: il 65% degli under 35 vive ancora con i genitori a causa della mancanza di alternative adeguate, un dato che testimonia l’urgenza di un ripensamento del sistema abitativo.
Nel 1991 l’età media per l’acquisto della prima casa era 28 anni, mentre oggi è salita a 38 anni, segnale evidente di un mutamento culturale e sociale. La casa non rappresenta più un traguardo definitivo, ma un punto di partenza, e ciò si riflette nella maggiore mobilità abitativa: mediamente, ogni cinque anni le persone cambiano casa. Tuttavia, il mercato italiano sembra ancora legato a schemi tradizionali, rendendo l’affitto una soluzione percepita come un ripiego piuttosto che una scelta consapevole.
Mercato Immobiliare e Affitti brevi: opportunità o minaccia?
Uno dei temi più discussi è stato quello dell’esplosione degli affitti brevi, che in Italia sono aumentati del 35%. Se da un lato questa formula rappresenta una risposta a un mercato sempre più dinamico, dall’altro non può essere considerata la soluzione principale per il problema della residenzialità. Napoli ha evidenziato come manchino incentivi e proposte concrete per regolamentare il settore e renderlo più accessibile a chi cerca soluzioni di lungo periodo.
A ciò si aggiunge una totale assenza di riforme nel comparto locativo negli ultimi 27 anni, con l’ultimo intervento legislativo significativo risalente al 2014 con il decreto dell’allora ministro Maurizio Lupi. Di fronte a un mercato immobiliare sempre più frammentato, l’immobilismo della politica rischia di aggravare il problema, mentre altre città europee come Parigi e Berlino hanno già adottato modelli di locazione calmierata per garantire maggiore stabilità abitativa.
Digitalizzazione e innovazione nel mercato immobiliare: il futuro è già qui?
Un altro aspetto su cui Napoli ha posto l’accento è la digitalizzazione del settore immobiliare, un cambiamento che in Italia fatica a decollare. Mentre negli Stati Uniti il 70% delle compravendite avviene online, in Italia questa percentuale si ferma a un modesto 10%, a causa della diffidenza verso l’innovazione.
Nel nostro Paese la digitalizzazione viene spesso percepita come una minaccia più che come un’opportunità, ma la verità è che il futuro dell’intermediazione immobiliare passa proprio dai dati e dalla tecnologia. Napoli ha sottolineato come l’agente immobiliare del futuro dovrà essere un esperto di dati e strategie digitali, in grado di sfruttare gli strumenti tecnologici per migliorare l’esperienza del cliente e velocizzare le operazioni.
Conclusioni: serve un cambio di paradigma
L’intervento di Andrea Napoli a Refuture 2025 ha messo in evidenza la necessità di un cambio culturale e strutturale nel mercato immobiliare italiano. È essenziale adottare un approccio più flessibile e dinamico, in grado di rispondere alle nuove esigenze abitative e di sfruttare il potenziale dell’innovazione digitale. Senza un intervento concreto da parte delle istituzioni, l’Italia rischia di rimanere indietro rispetto agli altri Paesi europei, perdendo opportunità di crescita e sviluppo.
Il mercato del futuro non si costruisce con l’immobilismo, ma con visione, innovazione e coraggio.