Il ruolo del Master Servicer nel mercato del credito italiano continua a essere centrale nella strutturazione e gestione delle operazioni di cartolarizzazione. Il 2024 ha confermato un assetto ormai consolidato, ma al tempo stesso ha aperto le porte a nuove dinamiche competitive e regolatorie. Secondo i dati forniti dall’Osservatorio Nazionale NPE Market, i principali operatori del settore stanno ridefinendo le proprie strategie in risposta ai cambiamenti del contesto normativo e all’evoluzione del mercato degli NPL.
I Master Servicer più rilevanti: una leadership concentrata ma in evoluzione
A dominare il panorama italiano del master servicing sono stati tre attori principali: Zenith Global (Gruppo Arrow), Banca Finanziaria Internazionale e Centotrenta Servicing, acquisita lo scorso anno dal Gruppo Sesa. Insieme, questi player detengono una quota di mercato pari al 68%, in calo rispetto all’81% dell’anno precedente. Questo dato segnala una leggera apertura verso una maggiore concorrenza e il possibile ingresso di nuovi protagonisti nel settore.
Il restante 32% del mercato è suddiviso tra altri operatori qualificati, tra cui Blue Factor, Master Gardant, Prelios Credit Servicing, doNext e Cerved Master Servicer. Ciascuno di questi soggetti ha fornito i propri servizi a veicoli costituiti secondo la Legge 130/1999, utilizzati per operazioni di cartolarizzazione di crediti non performing realizzate nel corso dell’anno.
SPV: uno strumento ancora strategico per gli investitori
Nel 2024 sono state costituite 106 SPV (Special Purpose Vehicle), utilizzate da investitori istituzionali per perfezionare l’acquisto di portafogli NPL attraverso la cartolarizzazione. Sebbene in lieve calo rispetto alle 116 SPV del 2023, il dato conferma la stabilità dello strumento come riferimento chiave per operazioni strutturate e conformi al quadro normativo italiano.
È interessante notare come alcuni operatori – tra cui Credit Factor, Cherry Bank e Ifis NPL Investing – abbiano adottato strategie diverse, preferendo agire come intermediari finanziari piuttosto che attraverso veicoli SPV. Questo approccio risponde a esigenze operative differenti, ma dimostra come la flessibilità nei modelli sia un elemento distintivo nel settore.
Nuove sfide normative: come cambia il ruolo del Master Servicer con la SMD
L’introduzione della Secondary Market Directive (SMD) potrebbe rappresentare un punto di svolta per il comparto. La nuova normativa europea mira a regolamentare in modo più stringente le operazioni di compravendita di portafogli NPL, coinvolgendo anche gli investitori secondari, come le società di recupero crediti con licenza ex art. 115 TULPS.
In questo scenario, il Master Servicer potrà svolgere un ruolo sempre più strategico. Le società che non otterranno l’autorizzazione ex art. 114 TUB dovranno necessariamente appoggiarsi a soggetti abilitati, tra cui proprio i Master Servicer. Si apre così un’opportunità concreta di espansione dei servizi offerti, con ricadute dirette sulla competitività e sulla qualità della gestione delle operazioni.
Master Servicer e investimenti: un punto di riferimento per il mercato NPL
Per gli investitori attivi nel settore immobiliare e nella gestione dei crediti deteriorati, comprendere le dinamiche legate ai Master Servicer è fondamentale. La loro funzione di garante operativo e normativo consente non solo di strutturare operazioni complesse con maggiore efficienza, ma anche di mantenere un elevato standard di trasparenza e tracciabilità.
Il futuro prossimo sarà caratterizzato da una crescente interconnessione tra innovazione, normativa e performance. E i Master Servicer saranno chiamati a rispondere con strumenti sempre più sofisticati, in grado di intercettare le esigenze di una platea di investitori sempre più attenta, selettiva e orientata alla sostenibilità dei rendimenti.