Secondo il FMI, Fondo Monetario Internazionale, l’avvento della recente crisi economica e l’aumento dei prezzi hanno impattato fortemente su ogni settore dell’economia e della società. Ciò ha portato a un aumento dei costi delle spese quotidiane, compresi quelli per affitti e mutui. Tuttavia, per quanto riguarda l’andamento dei tassi dei mutui 2023, c’è una buona notizia per coloro che cercano di sostenere il proprio patrimonio immobiliare. Secondo EY Italian Macroeconomic Bulletin, infatti, si prospetta finalmente un calo dei tassi dei mutui. Un’informazione che potrebbe portare un bel sospiro di sollievo alle tante famiglie che cercano di affrontare le spese della vita quotidiana. Nonostante ciò, considerando l’incertezza della situazione economica globale, prevedere tempistiche precise e quali saranno i reali impatti sulla spesa delle famiglie, può rivelarsi difficile.
Ma cerchiamo di entrare maggiormente nel dettaglio dell’andamento dei tassi dei mutui 2023.
Come accennato all’inizio dell’articolo, l’ultimo anno ha messo a dura prova tutti coloro che devono pagare il mutuo, in particolare quelli che hanno scelto un mutuo a tasso variabile o chi avrebbe voluto accedere al credito per comprare casa. Per far fronte all’aumento dell’inflazione, la Bce ha alzato notevolmente i tassi di interesse, rendendo il peso sulle spalle delle famiglie ancora più gravoso. Nonostante ciò, c’è una piccola speranza a lungo termine che fa ben sperare coloro che si aspettano di vedere le rate dei mutui diminuire. Ma da quando?
Secondo un’analisi della Bce, la politica monetaria attuale avrà un impatto sul Pil già quest’anno, mentre gli effetti sull’inflazione saranno visibili solo dal prossimo. Di conseguenza, per percepire un reale calo dei tassi dei mutui dovremo aspettare il secondo trimestre del 2024.
Ciò non toglie che i primi risultati sull’inflazione saranno evidenti già nel 2023, con un picco previsto nel 2024 e una diminuzione di due punti percentuali entro il 2025. L’impatto sul Pil sarà più rapido, con un picco previsto già nel 2023 e una riduzione media dell’attività economica del 2% nei prossimi 3 anni.
In ogni caso, sembra che l’inflazione di fondo continui a persistere, non permettendo ai tassi dei mutui di risentire immediatamente degli impatti a breve termine. Secondo le stime, si prevede che rimarrà sopra il 2% per un periodo prolungato, scendendo solo alla fine del 2024. Questo avrà un impatto negativo sui tassi dei mutui e si prevede un picco estivo che potrebbe portare il costo del denaro oltre il 4%.