Il mercato NPE apre il 2025 con una marcia in più. A certificarlo sono i dati aggiornati dell’Osservatorio Nazionale NPE Market di Credit Village, che confermano ciò che molti operatori del settore avevano già intuito: il segmento dei crediti deteriorati è tornato a muoversi con energia, lasciandosi alle spalle la prudenza degli anni precedenti. E non si tratta solo di numeri: dietro l’impennata di operazioni si nasconde una trasformazione profonda delle logiche di mercato.
Mercato NPE: operazioni in forte crescita e un segnale chiaro al settore
Tra gennaio e marzo 2025, sono state registrate 110 transazioni NPE, contro le 67 del primo trimestre 2024 e le 72 del 2023. Un balzo in avanti che non può passare inosservato: +64% su base annua. Il mercato non solo è vivo, ma si mostra più fiducioso e reattivo, spinto da una nuova consapevolezza strategica e da un clima di maggiore apertura agli investimenti.
Primario in accelerazione, secondario sotto osservazione
A dominare la scena è il mercato primario, che da solo conta 72 operazioni, mentre il secondario si ferma a 38. Un divario che diventa ancora più significativo se si considera il contesto normativo in evoluzione. La recente introduzione della Secondary Market Directive (SMD), pensata per favorire la liquidità nel mercato secondario, ha in realtà prodotto l’effetto opposto: incertezza, rallentamenti e un freno operativo soprattutto per le società di recupero crediti autorizzate ex art. 115 TULPS, che oggi attendono chiarimenti fondamentali per proseguire le attività con sicurezza.
Il risultato? Un mercato che si muove, sì, ma con traiettorie nuove e con dinamiche ancora da decifrare.
Mercato NPE: crescono i deal, ma i volumi restano contenuti
Se il numero di operazioni è in forte espansione, i volumi complessivi restano su livelli moderati. Il valore delle transazioni si attesta a 2,4 miliardi di euro, leggermente sopra i 2,2 miliardi del 2024, ma sotto i 3 miliardi toccati nel primo trimestre 2023. Un dato coerente con il progressivo “alleggerimento” dei bilanci bancari, che ormai contengono un volume di NPE molto più gestibile rispetto al passato.
Ma c’è di più: cresce la quantità, ma si riduce la taglia media dei deal. Oltre il 40% delle operazioni riguarda posizioni single name, spesso legate ad asset immobiliari o corporate. Una conferma ulteriore che il focus si sta spostando sempre più sulla qualità delle operazioni, e non solo sulla loro dimensione.
Immobiliare protagonista: la cartolarizzazione si fa strada
E proprio il comparto immobiliare si rivela uno dei grandi protagonisti di questo nuovo scenario. L’utilizzo della cartolarizzazione immobiliare è in costante crescita e viene scelto sempre più spesso come strumento per ottimizzare la gestione e la dismissione degli asset. Un segnale forte, che parla di un mercato più maturo, orientato all’efficienza e in cerca di soluzioni flessibili per valorizzare al meglio ogni singolo credito.
Uno scenario in evoluzione che premia la strategia
Il mercato NPE sta attraversando una fase di trasformazione che non riguarda solo i numeri, ma soprattutto le modalità operative e le prospettive future. L’aumento delle operazioni, la diffusione di strumenti come la cartolarizzazione immobiliare e la riorganizzazione degli equilibri tra mercato primario e secondario suggeriscono una verità semplice ma cruciale: chi saprà leggere per tempo le nuove dinamiche sarà pronto a cogliere le migliori opportunità.
Per gli investitori istituzionali e per gli operatori del settore, questo è il momento di rivedere le proprie strategie, valorizzare il know-how tecnico e puntare su soluzioni strutturate, in un contesto dove agilità e visione faranno la differenza.
Il mercato si muove. E chi sa dove guardare, è già un passo avanti.