Con l’approssimarsi del 16 giugno 2025, data in cui scade il termine per versare la prima rata dell’IMU 2025, è fondamentale conoscere le regole aggiornate, le categorie esenti e le sentenze che stanno ridefinendo il panorama fiscale per molti proprietari. Il saldo finale sarà invece dovuto entro il 16 dicembre 2025, coinvolgendo in particolare chi possiede seconde case, immobili di pregio o terreni agricoli.
IMU 2025: chi non deve pagare e quando si applica l’esenzione
La normativa sull’IMU 2025 esclude dal pagamento l’abitazione principale, definita come l’unità immobiliare dove il contribuente e il nucleo familiare risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente (Legge 160/2019, art. 1, comma 741). Tuttavia, ci sono casi particolari in cui un immobile inizialmente abitazione principale diventa temporaneamente non abitato — ad esempio, quando un anziano o disabile viene ricoverato permanentemente in una struttura sanitaria.
In queste circostanze, l’esenzione è possibile su decisione del singolo Comune, ma solo se l’immobile:
- Non risulta locato a terzi;
- È l’unico posseduto (o si sceglie per quale immobile far valere l’esenzione, se se ne possiedono più di uno);
- È stato oggetto di trasferimento di residenza anagrafica presso la struttura di ricovero.
Il contribuente deve consultare le delibere comunali sul sito del Ministero dell’Economia o sul portale del proprio Comune per verificare l’effettiva applicabilità dell’agevolazione.
IMU 2025 e famiglie coniugate: cosa succede con residenze separate?
Un tema spesso controverso è quello dei coniugi che vivono in immobili diversi, anche nello stesso Comune. Fino a pochi anni fa, solo una delle due abitazioni poteva godere dell’esenzione IMU. Tuttavia, la sentenza della Corte Costituzionale n. 209/2022 ha chiarito che ogni coniuge può beneficiare dell’agevolazione, anche se residente e domiciliato in un’abitazione diversa da quella dell’altro, purché l’immobile sia adibito a dimora abituale e sia sede di residenza anagrafica.
Questa interpretazione è stata rafforzata dalla recente ordinanza n. 4292/2025 della Corte di Cassazione, che ha sancito il diritto all’esenzione anche in assenza di un’unica residenza familiare, eliminando così numerosi contenziosi con i Comuni.
IMU 2025 e consumi domestici: i bassi consumi non escludono l’esenzione
Un altro elemento valutato nella concessione dell’esenzione riguarda i consumi delle utenze domestiche. In passato, consumi molto ridotti potevano essere interpretati come segno di assenza di dimora abituale. Tuttavia, la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Lombardia, con la sentenza n. 432/2025, ha stabilito che i bassi consumi vanno sempre contestualizzati.
Nel caso esaminato, il contribuente viveva in un immobile privo di gas autonomo e con consumi elettrici minimi, giustificati dalla sua presenza solo nei fine settimana. L’uso di piano a induzione e un impianto centralizzato condominiale per acqua calda e riscaldamento hanno escluso l’obbligo di contratto individuale per il gas. Di conseguenza, l’agevolazione IMU è stata confermata.
IMU 2025: cosa succede in caso di occupazione abusiva dell’immobile
Un aspetto di crescente rilevanza nella disciplina dell’IMU 2025 riguarda gli immobili abusivamente occupati. In passato, anche in presenza di un’occupazione illecita, il proprietario era tenuto a versare l’imposta, in quanto titolare formale del bene. Tuttavia, un’importante svolta giurisprudenziale ha modificato profondamente questo quadro.
Con la sentenza n. 60 del 18 aprile 2024, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità dell’art. 9, comma 1, del D. Lgs. 23/2011 nella parte in cui non prevede l’esenzione IMU per i periodi in cui l’immobile risulta occupato abusivamente, a condizione che:
- il proprietario abbia perso la disponibilità materiale dell’immobile;
- sia stata presentata una regolare denuncia alle autorità competenti.
La Corte ha stabilito che, in tali circostanze, l’immobile non può essere considerato un valido indicatore di ricchezza, venendo meno il presupposto dell’imposizione patrimoniale. Di conseguenza, il contribuente non è tenuto a versare l’IMU per il periodo in cui è spogliato del possesso.
Come tutelarsi e ottenere l’esenzione IMU in caso di occupazione
Per beneficiare dell’esenzione IMU nei casi di occupazione abusiva, è fondamentale:
- Agire tempestivamente presentando denuncia alla polizia o alla magistratura;
- Documentare la perdita di possesso, eventualmente con fotografie, testimonianze o verbali ufficiali;
- Comunicare al Comune la situazione, anche in sede di dichiarazione IMU, per evitare futuri accertamenti e sanzioni;
- Conservare una copia della denuncia e tutta la documentazione utile.
Questa sentenza introduce un principio importante per tutti gli investitori immobiliari e proprietari: la tassazione patrimoniale deve riflettere una ricchezza reale e disponibile, non un bene sottratto al controllo legittimo del proprietario.
Conclusioni e consigli per i proprietari immobiliari
L’IMU 2025 presenta quindi molteplici sfumature e variazioni a seconda del caso specifico. Per evitare contestazioni da parte dei Comuni, è fondamentale:
- Documentare accuratamente i consumi domestici;
- Conservare tutte le bollette e ricevute relative alle utenze;
- Monitorare le delibere locali, che spesso fanno la differenza tra l’obbligo di pagamento e l’esenzione.
Per chi investe nel settore immobiliare, comprendere le opportunità fiscali offerte dalla normativa IMU 2025 può fare la differenza tra una gestione patrimoniale ottimizzata e una fiscalità penalizzante.