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Come previsto, l’aumento dei tassi di interesse da parte della BCE ha avuto un impatto tangibile sul costo dei mutui nel 2023. Secondo Bankitalia, a febbraio, i tassi di interesse sui prestiti erogati per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono aumentati al 4,12%. In crescita quindi rispetto al 3,95% di gennaio. La maggior parte di questi prestiti (46%) ha avuto un periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno, rispetto al 59% del mese precedente.
Mutui 2023: i dati aggiornati di Bankitalia
Bankitalia, nella pubblicazione “Banche e moneta: serie nazionali” ha riportato che a febbraio il tasso annuo effettivo globale (TAEG) per i nuovi prestiti al consumo è stato del 9,88%, rispetto al 9,79% del mese precedente.
Inoltre:
- i tassi di interesse sui prestiti alle società non finanziarie sono stati del 3,55%, in leggero calo rispetto al 3,72% del mese precedente;
- per i prestiti fino a 1 milione di euro, i tassi sono stati pari al 4,39%;
- quelli di importi superiori si sono invece collocati al 3,04%;
- i tassi di interesse sui depositi sono stati dello 0,54% a febbraio, rispetto allo 0,49% del mese precedente;
- i depositi del settore privato sono diminuiti del 2,4% su base annua a febbraio;
- la raccolta obbligazionaria è aumentata del 3,9%.
Durante i dodici mesi precedenti, si è registrato un aumento del 2,5% dei prestiti concessi alle famiglie (rispetto al 3,0% del mese precedente). Quelli invece per il settore privato sono cresciuti dell’1,1% (contro l’1,6% nel mese precedente). I prestiti alle società non finanziarie sono diminuiti dello 0,5%, mentre nel mese precedente il tasso di variazione sui dodici mesi era rimasto stabile.
L’impatto dell’aumento dei mutui sulle famiglie
Secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, questi dati sui mutui dimostrano che l’aumento dei tassi di interesse rappresenta un colpo duro per i consumatori. Non solo i tassi sono cresciuti dal 3,95% a 4,12% in un solo mese, corrispondenti a un aumento dello 0,17%, ma rispetto a febbraio 2022, quando erano pari all’1,85%, sono saliti del 2,27%.
Considerando l’importo e la durata media dei mutui, un aumento così significativo dei tassi di interesse equivale ad una crescita della rata mensile da 585 a 744 euro rispetto all’anno precedente per chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile. Il che significa un aumento di 159 euro al mese, o 1.908 euro all’anno. Dona conclude dicendo che questo è un duro colpo per i consumatori.
Quale sarà, secondo te, l’effettivo impatto della crescita dei mutui sulle famiglie e sul mercato immobiliare? Condividi la tua opinione nei commenti.