Il mercato degli immobili residenziali continua a soffrire nel primo quadrimestre del 2023, con una diminuzione delle compravendite che, al massimo, si stabilizzeranno intorno ai livelli di fine 2022 (-2,1%). Tuttavia, la buona notizia è che la richiesta di case in affitto sta aumentando. Questi i dati emersi dalla nuova indagine sul mercato immobiliare residenziale condotta dalla Fimaa-Confcommercio (Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari).
Come afferma, infatti, Santino Taverna, Presidente di Fimaa: “Dopo due anni di livelli record di scambi abitativi il mercato rifiata. Il 46,1% dei nostri operatori, quindi praticamente uno su due, si attende un calo ancora più accentuato nel secondo quadrimestre dell’anno. I prezzi invece continueranno a crescere, nel secondo quadrimestre dovrebbero guadagnare un ulteriore 5,5%”.
In merito alle compravendite immobiliari, la richiesta e l’offerta di immobili residenziali sembrano essersi stabilizzate rispetto al precedente quadrimestre. Tuttavia, i prezzi delle vendite non hanno subito variazioni significative.
Secondo Taverna, ci sono diversi fattori che stanno spingendo il mercato immobiliare residenziale. Tra questi:
- la richiesta di immobili ad alta efficienza energetica;
- gli incentivi per i giovani;
- il mercato dell’affitto che sta trainando anche il settore degli investimenti immobiliari;
- le case che sono state recentemente ristrutturate o rese più efficienti.
Tuttavia, il 41,8% degli operatori del settore ritiene che l’adeguamento alla classe energetica nei tempi stabiliti dalla Commissione Europea sia il principale fattore che sta frenando le transazioni.
In ogni caso, l’indagine di Fimaa dimostra che c’è ancora una netta differenza di opinione riguardo alle classi energetiche degli immobili. Un parametro che, al contrario, è diventato importante per gli acquirenti in tutta Italia.
Al Sud, ad esempio, per il 43,1% delle persone e per la maggior parte dei venditori, quello dell’efficientamento energetico non è un parametro importante. Diversa invece l’opinione del restante 52,2%.
Nel Nord Italia, invece, si registra una maggior sensibilità sul tema. Sebbene solo il 19,4% della popolazione lo consideri importante, sembra che ci sia una tendenza crescente a comprare una casa di classe energetica superiore. In effetti, secondo l’indagine, il 75% dei casi non ha evidenziato una diminuzione delle compravendite di immobili a basso consumo energetico. E per gli affitti? Gli operatori Fimaa hanno notato un aumento della domanda e una diminuzione dell’offerta nel primo quadrimestre di quest’anno.
La maggior parte dei canoni di locazione per uso abitativo e commerciale sono stabili o in aumento. Secondo la ricerca di Fimaa-Confcommercio, il 49,4% degli operatori prevede che il numero di contratti resterà inalterato, mentre il 33,6% prevede un aumento. Il trend è simile per quanto riguarda i canoni di locazione con il 60,9% degli operatori che si aspetta stabilità e il 38,3% che propende per un aumento.