L’inflazione affitti 2025 non è solo un numero nelle statistiche: è una voce in più nel bilancio familiare di milioni di italiani. A luglio, l’Istat ha registrato un +1,7% dell’indice dei prezzi al consumo e un +1,5% dell’indice FOI, quello che regola l’adeguamento dei contratti di locazione 4+4.
Per chi rinnova il contratto, il conto è presto fatto: +13 euro al mese in media, pari a 156 euro in più all’anno. Ma nei mercati più caldi, questa cifra raddoppia o addirittura triplica.
Milano e il primato del caro-affitti
Milano non delude le previsioni: con canoni già ai vertici nazionali, l’aumento medio per un trilocale è di 28 euro al mese, cioè 336 euro l’anno.
Il nuovo canone medio? 1.878 euro/mese. Un incremento che, per chi investe, rafforza i rendimenti; per chi affitta, pesa come un’altra rata.

Questo grafico mostra l’intera classifica, permettendo di capire subito il divario tra mercati “premium” e aree meno impattate.
Inflazione affitti 2025: Venezia e Firenze inseguono
Subito dietro Milano, Venezia vede un aumento di 21 euro al mese (252 euro annui), con un canone medio che sfiora i 1.421 euro/mese.
Firenze non è da meno: +20 euro al mese, pari a 240 euro annui.
Seguono Roma, Como e Bolzano, con +19 euro mensili, e Bologna con +18 euro.
Dove l’aumento si sente meno
Cagliari e Bergamo registrano +16 euro, mentre Bari, Modena, Parma, Trento e Trieste si fermano a +13 euro.
I rialzi minimi? Carbonia, Asti e Caltanissetta, dove l’aumento resta sotto i 6 euro: un impatto quasi simbolico.

Questo grafico evidenzia il livello assoluto dei canoni dopo l’adeguamento: utile per confrontare mercati diversi e valutare strategie di investimento.
Il trilocale come termometro del mercato
La scelta di analizzare i trilocali non è casuale: rappresentano la tipologia più richiesta dalle famiglie e il miglior indicatore della domanda reale.
Nel 2024, il canone medio era di 900 euro/mese; con l’adeguamento FOI di luglio 2025, sale a 913 euro/mese. Una differenza minima in percentuale, ma che nei mercati più costosi assume un peso strategico.
Cosa significa per inquilini e investitori l’inflazione affitti 2025
L’inflazione affitti 2025 porta un doppio messaggio:
- Per gli inquilini, pianificare diventa fondamentale, specie nelle città ad alta domanda.
- Per i proprietari, l’adeguamento consolida i rendimenti e mantiene il valore reale del canone, soprattutto in contesti inflazionistici.
Conclusioni: l’inflazione come cartina di tornasole del mercato
I dati sull’inflazione affitti 2025 offrono molto più di un semplice aggiornamento numerico: raccontano l’evoluzione del mercato immobiliare italiano, evidenziando le aree dove la domanda è più vivace e la pressione sui canoni più intensa.
Per gli investitori, queste informazioni sono una bussola per orientare le scelte: concentrare capitali nei mercati con maggiore rivalutazione può garantire rendimenti più solidi, mentre puntare su piazze più stabili permette di minimizzare il rischio di sfitto e mantenere rapporti locativi di lungo periodo.
In un contesto in cui il costo della vita è in costante movimento, conoscere nel dettaglio le dinamiche dell’adeguamento FOI non è più un’opzione: è uno strumento essenziale per proteggere il proprio patrimonio e prendere decisioni immobiliari consapevoli.