Dopo le numerose proteste degli studenti che dormono in tenda di fronte agli atenei e la recente notizia del ritiro da parte del governo Meloni dell’emendamento da 660 milioni per gli alloggi ad universitari, si continua a parlare di locazioni. La voce in questo caso è quella della Fiap (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali), secondo la quale occorre un intervento immediato sul fronte affitti.
“Serve un Piano Nazionale sull’Immobiliare, che tracci delle precise linee guida per i Comuni, che includa un Piano strutturato di edilizia sociale pubblica convenzionata tale da consentire, anche e soprattutto tramite la riqualificazione di quell’ingente parte di patrimonio pubblico inutilizzato e decadente, di mettere a disposizione dei cittadini in difficoltà, su tutti studenti universitari e lavoratori fuori sede, abitazioni a prezzi convenzionati o a canoni calmierati ponendo fine alla surreale idea di espropri a danno di privati o all’introduzione di norme liberticide e anticostituzionali orientate a limitare il diritto del proprietario di affittare liberamente il proprio immobile”.
Anche la realizzazione di alloggi per i quali il PNRR avrebbe inizialmente stanziato molte risorse, richiede spesso tempi di attesa lunghi. Una situazione che non si coniuga con le reali ed urgenti necessità degli studenti. Loro hanno bisogno di risposte immediate e molte realtà comunali non hanno ancora identificato gli immobili pubblici inutilizzati utilizzabili per la costruzione di nuovi studentati.
La proposta della Fiap per cercare di risolvere la situazione è di “liberare” circa 500.000 immobili di edilizia agevolata. Immobili che, ad oggi, sono occupati abusivamente o sfitti e di dare concreta attuazione alla collaborazione tra pubblico e privato.
E, di certo, come sostiene Gian Battista Baccarini, Presidente Nazionale Fiaip, non far ricadere l’onere della soluzione per le locazioni sui privati.
“Assurdo parlare di espropri a privati. Si mettano invece subito a disposizione degli studenti i circa 500.000 immobili di edilizia agevolata sfitti o occupati abusivamente. […] Serve incentivare l’offerta di case da parte dei privati tramite la leva fiscale. Esentando quindi dal pagamento dell’Imu coloro che affittano a studenti e lavoratori fuori sede fino a che non sia risolta l’emergenza abitativa”.