Come ogni crisi, anche quella attuale dei tassi del mutui ad oggi sta avendo un’influenza sul mercato immobiliare e le previsioni per il prossimo anno fanno presagire un calo sia dei prezzi che delle compravendite.
Ma per il momento tutto continua a muoversi velocemente: il timore di ulteriori aumenti dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea è palpabile, e sta spingendo sempre più acquirenti a cercare di fissare la stipula dei contratti per comprare casa il prima possibile.
Secondo Gian Battista Baccarini, presidente della FIAP (la federazione degli agenti immobiliari), la richiesta di accelerare i contratti di acquisto e andare al rogito entro l’anno è più alta del solito. Un sondaggio tra gli iscritti di questa federazione ha infatti mostrato che circa la metà degli acquirenti che avevano già pianificato di presentarsi dal notaio nel primo trimestre del 2023 per l’acquisto di un immobile con mutuo, hanno provato ad anticipare la data del contratto entro il 31 dicembre di quest’anno.
È difficile sapere quanti di questi riusciranno nel loro intento: al momento, il Consiglio superiore del Notariato non dispone di dati in merito e i notai non sono in grado di dire se l’aumento dei contratti che si sta registrando in questi giorni sia superiore a quello solitamente osservato a dicembre.
“La possibilità di accelerare il rogito dipende da molte circostanze – spiega Baccarini – dipende intanto dalla banca, dai tempi per la concessione del mutuo, ma non solo. Serve anche che il venditore sia in grado di liberare la casa in anticipo, ma non sempre questo è possibile. Verificheremo nei prossimi mesi i dati effettivi. Quel che è certo è che quest’ultimo aumento dei tassi, quello di dicembre, non ce l’aspettavamo, ha sorpreso anche noi, e quindi potrebbe aver impresso una ulteriore accelerazione a finalizzare le compravendite”.
Che nel 2022 il mercato immobiliare avrebbe subito un rallentamento, era già stato previsto prima degli ultimi quattro aumenti dei tassi d’interesse da parte della BCE e, secondo l’ultimo report dell’Osservatorio Immobiliare di Nomisma, il calo delle compravendite potrebbe continuare anche nel 2023. Il numero di compravendite, che nel 2021 è stato di 750 mila, potrebbe infatti scendere a 700 mila alla fine di quest’anno ed arrivare a 600 mila l’anno prossimo.
Anche i proprietari hanno intuito questo cambiamento di tendenza e già lo scorso maggio, durante la presentazione rapporto sul 2021, l’ufficio studi della FIAP aveva segnalato una riduzione dell’offerta di immobili residenziali.
Anche i dati Istat del terzo trimestre di quest’anno confermano il rallentamento del mercato immobiliare: sebbene sia ancora in aumento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2021, in confronto al trimestre precedente l’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie per scopi abitativi o di investimento è diminuito dell’1%. Nonostante il numero di immobili venduti continui a crescere su base annua, il mercato immobiliare residenziale nel complesso rallenta, evidenziando una fase di minore vivacità.
Quando scenderanno i tassi dei mutui?
Gli aumenti dei tassi dei mutui che, secondo la Fabi (il sindacato autonomo dei bancari), potrebbero presto arrivare al 6%, stanno escludendo dal mercato immobiliare soprattutto i giovani che spesso hanno stipendi bassi e contratti di lavoro instabili.
Secondo un’analisi dell’Ufficio studi di Tecnocasa, già nella prima metà del 2022 ci sono stati molti casi di persone, soprattutto giovani e monoreddito, che non sono riuscite ad accedere al credito per l’acquisto di una casa.
Tendenza che, a causa dell’aumento dei tassi d’interesse, potrebbe essere destinata a peggiorare.