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Il Decreto Rilancio è in vigore ormai da tre anni e, tra gioie e dolori, è riuscito a far parlare abbondantemente di sé. Dal 2021, gran parte dei discorsi hanno riguardato il Superbonus e, più nello specifico, le presunte truffe Superbonus. Una delle più diffuse è che le agevolazioni fiscali del 110% o 90% abbiano portato a frodi fiscali, basate sull’uso improprio del meccanismo di cessione del credito previsto dall’art. 121 del D.L. n. 34/2020.
Agevolazioni fiscali: le frodi dei bonus minori
In realtà, gran parte delle frodi non ha riguardato il Superbonus bensì i cosiddetti “bonus minori”. Un problema evidente, che tuttavia è stato riscontrato solo dopo l’entrata in vigore del D.L. n. 152/2021. Fino a quel momento, chiunque volesse trarre profitto da questa situazione lo ha fatto. Ci sono prove delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate che dimostrano come gli interventi Superbonus siano stati soggetti a controlli molto più serrati, ma ciò non ha fermato le critiche alla misura. Nonostante i suoi benefici, il Superbonus è stato spesso criticato per essere una spesa a carico dello Stato.
In base a quanto dichiarato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, durante un’audizione informale presso la VI Commissione della Camera, i 9 miliardi di frodi fiscali possono essere suddivisi come segue:
- 3,7 miliardi di crediti sequestrati preventivamente relativi a situazioni antecedenti al Decreto Legge n. 157/2021 (Decreto Antifrode);
- 2,1 miliardi di crediti sospesi e scartati direttamente dalla cessione crediti dell’Agenzia delle Entrate;
- 3,2 miliardi di crediti ritenuti falsi e al centro di indagini.
Le frodi che riguardano specificatamente il Superbonus rappresentano solo lo 0,64%. Questo significa che su un investimento totale di circa 70 miliardi di euro, le potenziali frodi ammontano a 450 milioni. Inoltre, come è stato rilevato da diverse fonti, il Super bonus richiedeva già prima dell’entrata in vigore del D.L. n. 152/2021 il visto di conformità e l’asseverazione di congruità delle spese per accedere alle agevolazioni fiscali. Pertanto, sarebbe difficile eludere la normativa e l’autorità fiscale.
Guardia di Finanza: solo il 5% delle truffe riguarda il Superbonus
La GdF ha confermato che solo il 5% delle frodi legate ai bonus riguardano il Superbonus, mentre solo lo 0,5% riguarda crediti fiscali inesistenti. Su un totale di 7,2 miliardi di crediti fiscali inesistenti, oltre il 50% sono relativi al “Bonus Facciate” e solo 360 milioni al Superbonus.
Queste accuse hanno, tuttavia, portato al ridimensionamento della misura del Superbonus e al blocco delle opzioni alternative alle detrazioni previste dal Decreto Rilancio.