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Non sono notizie confortanti quelle che traspaiono dalla proiezione di Oxford Economics, azienda leader nella previsione economica globale e nell’analisi econometrica: a causa del rallentamento del mercato delle operazioni si prospetta per il prossimo anno una possibile recessione del comparto immobiliare.
A riferirlo è il quotidiano spagnolo El Paìs, per il quale “in questo momento di incertezza, una cosa è certa: le cose non vanno bene a livello internazionale per il settore immobiliare, che dall’epoca della pandemia è finito in una bolla”.
Le previsioni della Oxford Economics scommettono sul fatto che, in 20 economie avanzate, i prezzi delle case subiranno una flessione: se all’inizio del 2022 il tasso annuo di crescita è stato del 15%, entro la metà del 2023 questa percentuale potrebbe scendere all’1%.
Quali sono le implicazioni di una simile inversione di tendenza?
La situazione che porterà una decrescita del tasso annuo di 14 punti percentuali aprirà per le 22 economie globali (incluse Svizzera e Cina) tre possibili scenari.
Primo scenario: scende il valore delle case e diminuisce la ricchezza
Entro il 2025 i prezzi delle case potrebbero scendere del 10%, causando una diminuzione della ricchezza delle famiglie, in particolar modo di quelle che hanno investito i propri risparmi nell’acquisto della propria abitazione.
Secondo scenario: scende il valore delle case e diminuiscono gli investimenti in immobili residenziali
Il secondo scenario prevede che, unitamente al calo dei prezzi degli immobili si verifichi una importante riduzione degli investimenti immobiliari in abitazioni.
La conseguenza? Con una riduzione del 10% in questa variabile, il Pil mondiale crescerebbe solo dello 0,7%”.
L’esempio più eclatante di questa tipologia di prospettiva è che si è verificato nel corso della Grande Recessione: durante questo periodo infatti, il crollo dei prezzi ha raggiunto il 30% in quasi tutte le principali economie, tranne la Germania.
Terzo scenario: scendono i prezzi e diminuiscono i mutui
Quando i prezzi delle case diminuiscono e ci si avvia verso una crisi immobiliare generale, i prestiti tendono a essere più selettivi e le condizioni per ottenere un mutuo si restringono. Secondo la Oxford Economics, se questo scenario si verificasse unitamente a quelli precedenti, l’economia mondiale avrebbe una crescita esigua dello 0,3%, con una diminuzione nel secondo trimestre del 2023.
A complicare ulteriormente le prospettive è inoltre il fatto che i recenti sondaggi delle banche centrali hanno mostrato una riduzione della disponibilità di credito per l’acquisto di case, soprattutto nel Regno Unito e nell’eurozona. Insomma, il credito concesso si è contratto e quindi si è registrato il calo più pronunciato dal 2008, l’anno in cui ha avuto inizio la Grande Crisi.