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Buone notizie sul fronte NPL. Secondo Dbrs Morningstar, il rallentamento nelle emissioni di crediti deteriorati nell’area europea iniziato lo scorso anno, si invertirà nel 2023. La previsione è che le emissioni saranno simili a quelle del 2020-2021. Questo è attribuito alla stabilità delle politiche dei tassi di interesse bancario delle banche centrali e al rinnovo dei programmi governativi per proteggere i prestiti. Gli analisti sottolineano che l’anno 2023 potrebbe anche essere caratterizzato da cartolarizzazioni dei crediti più piccoli e da crediti in ripresa venduti da cartolarizzazioni esistenti.
Banche solide ma inflazione e caro vita pesano su famiglie e imprese
Dalla seconda metà del 2022, in tutta Europa, si stanno registrando aumenti che stanno influenzando negativamente la crescita economica di famiglie e imprese. Tra questi:
- oneri finanziari;
- tassi di inflazione elevati;
- costi sempre più onerosi delle bollette energetiche.
L’incremento dei tassi di interesse sta inoltre esercitando una pressione al ribasso della valutazione degli immobili. Tuttavia, è importante notare che i tassi di disoccupazione continuano ad essere inferiori rispetto ai picchi della pandemia e i risparmi delle famiglie sono rimasti elevati. Anche le banche sono ben capitalizzate e hanno ulteriormente ridotto il rischio di restrizioni creditizie negli ultimi due anni. Inoltre, i fondi previsti dal Next Generation EU in Italia, Spagna e Cipro dovrebbero avere un impatto positivo sulla performance macroeconomica di questi paesi.
Le previsioni sul mercato dei crediti deteriorati
Per quanto riguarda le cartolarizzazioni europee di crediti in sofferenza con rating pubblico, il 2022 ha seguito un andamento simile a quello del 2021. Dbrs Morningstar ha confermato per il 2022, 39 tranche di 24 transazioni, aggiornato 12 tranche di 8 transazioni e declassato 14 tranche di 10 transazioni.
Delle 14 tranche declassate, 13 si riferiscono a nove cartolarizzazioni di crediti in sofferenza italiane antecedenti la pandemia e all’adozione del Gacs (garanzia cartolarizzazione sofferenze) nel 2019, che hanno mostrato un continuo deterioramento delle performance durante e dopo la pandemia. L’ultimo declassamento riguarda una cartolarizzazione di crediti deteriorati spagnoli antecedente la pandemia.
Il sistema italiano di cartolarizzazione dei crediti introdotto in altre giurisdizioni
Le emissioni previste nel 2023 continueranno ad essere influenzate dalla performance delle economie periferiche, specialmente quelle delle giurisdizioni del sud Europa. Secondo Dbrs non sono però da escludere transazioni in nuove giurisdizioni.
Inoltre, considerando i bassi costi per i governi rispetto ad altre soluzioni, il sistema Gacs italiano e quello greco di protezione dei beni ellenici (Haps) scaduto nell’ottobre 2022, potrebbero essere introdotti in altre giurisdizioni.
Gli operatori del mercato ritengono che ci sarà un rinnovo del Gacs nel 2023, anche se con alcune modifiche strutturali. Sebbene non ci siano stati ancora annunci ufficiali, le discussioni sembrano continuare.
Secondo gli analisti, se il sistema Gacs verrà rinnovato, è probabile che lo sarà anche Haps, con alcuni cambiamenti strutturali. Le cartolarizzazioni di NPL al di fuori dei programmi governativi di protezione degli attivi, come quelle osservate in giurisdizioni come il Regno Unito, l’Irlanda, la Spagna, il Portogallo e Cipro sono condizionate dal mercato europeo della cartolarizzazione.