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Perché la rinegoziazione del mutuo da tasso variabile a fisso è la mossa più azzeccata in questo 2023 per gli italiani in difficoltà.
In questo anno, si è registrata una crescita significativa delle rate dei mutui, in particolare a seguito dell’aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE). Il 16 marzo 2023, la BCE ha alzato i tassi di interesse dello 0,50%, portando il tasso base al 3,50%.
Questa decisione ha influenzato sia i mutui a tasso fisso che quelli a tasso variabile. A novembre 2022, i tassi sui nuovi mutui dell’eurozona sono saliti complessivamente al 2,88%, con una crescita di 21 punti base. Per monitorare l’andamento dei tassi utilizzati dalle banche per determinare le percentuali sui contratti di mutuo, è possibile consultare l’Osservatorio tassi, che fornisce informazioni aggiornate sull’Euribor, l’Irs e i tassi BCE.
In questo contesto di crescita dei tassi di interesse, è fondamentale per i mutuatari valutare attentamente le proprie esigenze e le condizioni di mercato prima di procedere con la rinegoziazione del mutuo.
Cosa significa rinegoziare il mutuo
Rinegoziare il mutuo significa modificare le condizioni del prestito ipotecario, come il tasso di interesse, la durata del prestito e il piano di rimborso. Questo processo può essere utile per i mutuatari che vogliono ridurre il rischio associato ai tassi di interesse variabili e stabilizzare le loro rate mensili.
Ecco perché oggi si deve rinegoziazione il tasso del mutuo da variabile a fisso
La rinegoziazione del mutuo nel 2023 è un processo che permette ai mutuatari di modificare le condizioni del loro prestito ipotecario, a proprio favore, al fine di ottenere condizioni economiche più favorevoli.
In Italia, il recente maxiemendamento alla Legge di Bilancio ha reintegrato l’obbligo per le banche di rinegoziare i mutui a tasso variabile fino a €200.000 in mutui a tasso fisso.
Requisiti e condizioni per rinegoziare il mutuo da variabile a fisso
Per beneficiare della rinegoziazione del mutuo nel 2023:
- il mutuo originale non deve superare €200.000,
- e l’Isee del mutuatario non deve superare €35.000.
La norma avrà validità per la durata residua del mutuo, o più a lungo se concordato tra le parti. Il tasso fisso non dovrà superare l’IRS in euro a 10 anni o un IRS in euro pari alla durata residua del mutuo, con uno spread aggiuntivo.
Estensione del periodo di rimborso
I mutuatari possono estendere il periodo di rimborso del mutuo fino a cinque anni, fino a un massimo di 25 anni. Questo può essere utile per ridurre ulteriormente le rate mensili e migliorare la gestione del bilancio familiare.
Valutazione dei vantaggi
Per valutare i vantaggi del rinegoziamento del mutuo, i mutuatari possono utilizzare strumenti come l’esempio di simulazione di Facile.it. Questo permette di visualizzare le varie opzioni e determinare quale sia la più conveniente in base alle proprie esigenze.