Negli ultimi mesi si sta parlando tanto della normativa europea sugli immobili green e della necessità di rendere il settore immobiliare sostenibile ed efficiente, contrastando inquinamento e cambiamento climatico. Obiettivi che, per quanto meritevoli, finiranno per avere un impatto importante sulla vita sia dei proprietari immobiliari, sia sui gestori di patrimoni immobiliari. Nonostante l’impegno finanziario richiesto, è comunque innegabile che una casa green abbia un valore economico molto diverso da una casa ad alto impatto ambientale. Per 6 asset manager su 10, infatti, il suo valore si rivaluta fino al 20%.
Nonostante i vantaggi, le stime riportano che solo il 4% prevede che l’80% degli immobili commerciali che hanno in gestione raggiungerà gli obiettivi di decarbonizzazione. Ciò non toglie però che il 74% dei manager si stia attrezzando per potenziare le performance Esg dei propri asset, investendo in competenze e tecnologie. Questi i dati emersi dal sondaggio “Overcoming the energy crisis in commercial real estate” condotto da Deepki. Tra gli intervistati, 250 gestori di immobili commerciali in Italia, Regno Unito, Germania, Francia e Spagna.
Secondo lo studio, i manager che hanno dato priorità alle iniziative di sostenibilità stanno ottenendo maggiori benefici. Gli edifici “Green Premium” stanno infatti registrando un aumento del valore e del rendimento da locazione.
In particolare:
- immobili industriali, 58%;
- sanitari, 54%;
- residenziali, 50%.
Inoltre:
- il 50% degli asset manager ha visto aumentare le rendite da locazione degli asset green fino al 25%;
- l’8% degli intervistati ha visto un aumento del 26-30% delle rendite da locazione degli immobili a basso impatto ambientale.
Dalla ricerca condotta da Deepki emerge che soltanto il 2% dei gestori possiede più dell’80% del proprio portafoglio in linea con gli obiettivi net-zero.
Tuttavia, il 44% dei manager prevede che il 41%-60% del loro patrimonio immobiliare ad uso commerciale potrebbe ridurre le emissioni del 50%. Il 12% stima invece di raggiungere gli obiettivi su meno del 20% dei propri asset.
In generale, i gestori di asset sono consapevoli dell’importanza di investire in tecnologie e soluzioni per migliorare le performance ESG e raggiungere l’obiettivo di emissioni zero entro il 2050.
Ecco a riguardo il commento di Vincent Bryant, Ceo e Co-Founder di Deepki: “Sebbene siano pochi gli asset manager in Italia che ritengono di riuscire a raggiungere gli obiettivi globali di riduzione delle emissioni di CO2 per il proprio portafoglio, dalla ricerca emerge come sostenibilità ed efficienza energetica siano sempre più una priorità per il settore immobiliare commerciale. “La maggioranza delle società sta investendo per migliorare le performance ESG dei propri asset e formulare strategie Esg a lungo termine, non solo per ridurre il costo delle bollette e allinearsi agli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico, ma anche per aumentare le possibilità di capitalizzare sugli immobili green, che stanno registrando un significativo aumento sia del proprio valore sia dei rendimenti da locazione”.