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L’aumento del costo del denaro prevede una crescita inevitabile dei tassi di interesse su tutti i tipi di mutui nel 2023.
Secondo la Fabi (federazione autonoma bancari italiani). Ciò avrà un impatto significativo sulle famiglie italiane, poiché circa il 25% (ovvero circa 6,8 milioni) di esse sono indebitate. Di queste, 3,5 milioni hanno un mutuo per l’acquisto di una casa, il che significa che l’aumento dei tassi di interesse potrebbe avere un impatto notevole sulle loro finanze.
L’andamento dei tassi di interesse dei mutui 2023
Durante il 2022, in Italia, si è registrata una importante crescita dei tassi di interesse sui prestiti e si tratta di un trend destinato a continuare. Specie perché il costo del denaro è aumentato ulteriormente al 3,75%. Se prendiamo, ad esempio, il costo complessivo di un finanziamento decennale per l’acquisto di un’auto da 25 mila euro con tasso del 12,7%, l’aumento rispetto al 2021 potrebbe essere di oltre 8.200 euro.
A cosa porterà questa crescita dei tassi di interesse?
Molto probabilmente, uno dei primi effetti dell’aumento dei mutui sarà una significativa riduzione degli investimenti da parte delle aziende, con conseguenze negative sull’occupazione. Inoltre, il settore immobiliare e quello delle costruzioni potrebbero subire una brusca frenata. Nonostante il valore totale dei prestiti immobiliari sia aumentato a 426 miliardi di euro alla fine di febbraio 2023, le banche hanno rallentato l’emissione di prestiti personali e di credito al consumo.
Mutui 2023: quanto costeranno le nuove richieste?
Secondo la Federazione Autonoma Bancari Italiani, ci sarà un aumento significativo delle rate dei nuovi mutui. Nel particolare, i mutui a tasso fisso subiranno un raddoppio delle rate, mentre i mutui a tasso variabile vedranno un aumento del 50-60% delle rate.
Ad esempio, per un mutuo di 200.000 euro con un tasso fisso del 5% e una durata di 25 anni, la rata mensile sarà di circa 1.218 euro. Al contrario, per un prestito di 100.000 euro con un tasso del 5,1% e una durata di 25 anni, la rata mensile sarà di circa 597 euro.
Questo non esclude che il tasso medio applicato dalle banche possa essere più elevato, rendendo le rate del mutuo ancora meno accessibili per i consumatori.
La situazione dei mutui preesistenti
Alla fine di febbraio 2023, il valore complessivo dei mutui per l’acquisto di abitazioni in Italia è aumentato del 13,5% rispetto alla fine del 2017, raggiungendo i 426 miliardi.
Ovviamente i mutui a tasso fisso accesi in passato non hanno subito variazioni. Sorte ben diversa per quelli a tasso variabile, che hanno visto un aumento fino al 65%. Tra le 25,7 milioni di famiglie italiane, circa 3,5 milioni hanno un mutuo, mentre 6,8 milioni di cittadini sono indebitati anche con altre forme di finanziamento, come il credito al consumo e i prestiti personali.
La situazione attuale
I dati della Fabi dello scorso febbraio confermano che le banche hanno concesso ai cittadini prestiti per un valore totale di 253 miliardi di euro, compresi sia quelli relativi al credito al consumo, sia prestiti personali. Un dato simile a quello registrato alla fine del 2017 che lascia però intravedere un rallentamento rispetto alla tendenza degli ultimi mesi.
Secondo il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni: “L’ennesimo aumento del costo del denaro da parte della Banca centrale europea rappresenta un altro pesantissimo macigno sui prestiti bancari e sull’intera economia italiana. I rischi sono due: un rallentamento molto forte del mercato immobiliare e dell’edilizia e una riduzione molto evidente degli investimenti delle imprese, che frenerà l’occupazione. Come un film già visto, alla decisione della Federal reserve americana, è seguita la decisione fotocopia della Banca centrale europea”.