Indice
- 1 Penali per il ritardo dei lavori di ristrutturazione edilizia
- 2 Come tutelarsi dall’impresa edile
- 3 Come quantificare la clausola penale
- 4 Quali sono gli effetti della clausola penale nella ristrutturazione edilizia?
- 5 Lavori pubblici: come si calcola la penale per ritardo consegna lavori?
- 6 Ritardi nei lavori pubblici più importanti
Come in tutte le cose, gli impegni presi vanno rispettati. In particolare nel settore della ristrutturazione edilizia, dove è presente un contratto tra le parti, con accordi vincolanti. Nel settore immobiliare, ad esempio, quando si richiede la costruzione o lavori di ristrutturazione edilizia, i termini di consegna ed il modo di esecuzione della prestazione sono di fondamentale importanza e permettono di definire se il contratto è stato o meno adempiuto. Un ritardo nella consegna dei lavori può costituire un danno importante a carico di chi lo subisce. Per questo motivo, chi non rispetta i tempi, è soggetto ad una penale.
A quanto ammonta questa sanzione per il ritardo nella consegna dell’immobile, e come si calcola? Si tratta di una quota fissa oppure varia a seconda dell’importo, del ritardo, del fatto o meno che questo possa essere imputato all’appaltatore?
Ne parliamo in questo articolo e vedremo come si calcola la penale per il ritardo dei lavori di ristrutturazione della casa.
La prima cosa da sapere circa l’applicazione delle penali è che vi è un’importante distinzione importante tra i contratti privati e quelli pubblici. Nei contratti privati, come per esempio quelli tra un proprietario e una ditta di costruzioni, il contratto ha forza di legge tra le parti. La penale può essere utilizzata per prevenire ritardi o problemi nella consegna o nell’esecuzione dei lavori, ma solo se non è illecita o eccessivamente onerosa. Negli appalti pubblici, invece, esistono norme specifiche per la constatazione dei ritardi e il calcolo della penale dovuta.
Penali per il ritardo dei lavori di ristrutturazione edilizia
Secondo l’articolo 1223 del Codice Civile, chi subisce un danno a causa dell’inadempimento dell’impresa costruttrice ha diritto al risarcimento, che deve includere il lucro cessante. Quest’ultimo si riferisce al mancato guadagno che sarebbe stato ottenuto se l’obbligazione fosse stata adempiuta. Ad esempio, se una ditta edile non consegna un immobile commissionato, il committente ha diritto a una somma che rappresenti il profitto che avrebbe ottenuto se l’immobile fosse stato consegnato in tempo.
Come tutelarsi dall’impresa edile
Poiché può essere difficile valutare precisamente l’ammontare dei danni causati da un inadempimento contrattuale, le parti spesso includono una clausola penale nei loro accordi. Questa stabilisce anticipatamente la somma da pagare come risarcimento in caso di mancato adempimento o ritardo nella consegna dei beni o servizi commissionati. Di conseguenza evita al creditore di dover dimostrare i danni subiti e garantisce una soluzione rapida, senza il bisogno di ricorrere ad una causa giudiziaria.
Come quantificare la clausola penale
Una clausola che consente una parte di stabilire una penale limitata in base alla gravità dell’inadempimento è considerata valida ed efficace, a condizione che sia stabilito un intervallo di importi minimo e massimo. Nel caso in cui il giudice riduca la penale stabilita dalle parti in modo convenzionale, deve giustificare le ragioni per cui l’importo originariamente determinato è stato ritenuto eccessivo, tenendo conto soprattutto degli interessi del creditore nell’adempimento.
Nel contratto, inoltre, le parti possono stabilire che il creditore abbia il diritto ad un risarcimento maggiore, a condizione che dimostri che il danno subito supera l’importo già stabilito dalla clausola penale. In assenza di tale previsione, l’Articolo 1382 C.C. stabilisce che il creditore non abbia il diritto di chiedere un importo superiore alla clausola penale.
Quali sono gli effetti della clausola penale nella ristrutturazione edilizia?
Inserire una clausola penale in contratti di appalto o che richiedono la consegna di beni o l’esecuzione di prestazioni entro termini prestabiliti offre numerosi vantaggi.
Tra questi:
- semplificazione della prova dei danni a carico del creditore, che altrimenti sarebbe difficile e costosa;
- limitazione della responsabilità del debitore ad un ammontare predefinito, a meno che non sia stata concordata anche la risarcibilità di ulteriori danni;
- utilizzo come mezzo di pressione per garantire l’adempimento puntuale della prestazione promessa. Il debitore è consapevole che se non esegue entro i termini stabiliti, sarà soggetto a sanzioni. Questo costituisce un incentivo per il debitore a rispettare i termini concordati.
Al fine di evitare conseguenze severe, la legge impedisce che la sanzione sia troppo elevata o sproporzionata. Nel caso in cui ciò accada, il giudice ha il potere di ridurre la sanzione in modo equo ai sensi dell’articolo 1384 del Codice Civile. Un esempio di sanzione ingiusta? Potrebbe essere quella di mille euro al giorno per il ritardo nella consegna dei lavori di ristrutturazione edilizia della cucina di un appartamento privato.
Appalto privato: non si calcola la penale se il ritardo è giustificato
Ci sono tuttavia casi in cui la clausola penale prevista nei contratti di appalto privati può risultare inefficace. In particolare se il ritardo nella consegna dell’immobile non è imputabile all’appaltatore, ma giustificato da eventi al di fuori del suo controllo. Ad esempio, un nubifragio di eccezionali proporzioni che causi allagamenti e frane in zona di costruzione (come ad esempio l’attuale alluvione che ha colpito la Romagna) può obbligare l’impresa a bloccare i lavori e a posticipare i tempi di consegna dell’immobile finito.
Quando il committente richiede variazioni significative alle opere in corso di esecuzione e la consegna è già stata pattuita possono sorgere delle controversie. Secondo la giurisprudenza consolidata, la clausola penale non ha validità in questi casi, poiché il termine di consegna originale viene meno. L’efficacia della clausola può invece essere conservata solo se le parti concordano su un nuovo termine di consegna a seguito della variazione richiesta. In caso contrario, è compito del committente dimostrare la colpa dell’appaltatore per richiedere il risarcimento dei danni per la consegna ritardata.
Lavori pubblici: come si calcola la penale per ritardo consegna lavori?
Ben diversa è invece la situazione relativa alle opere pubbliche. Generalmente, infatti, queste sono affidate da enti pubblici ad aziende private che hanno vinto le gare di appalto o altre procedure per l’assegnazione dei lavori. In caso di ritardo nella consegna, la penale a carico dell’appaltatore è determinata da una regola speciale contenuta nel Codice dei Contratti pubblici. È quindi determinata dal contratto di appalto, dal capitolato delle opere e dal programma esecutivo presentato dal direttore dei lavori al responsabile del procedimento.
La legge richiede quindi che la clausola penale sia inclusa nei contratti di appalto tra la Pubblica Amministrazione e l’appaltatore. L’importo della penale deve essere proporzionale al ritardo, misurato in giorni, e al valore del contratto. Le penali per il ritardo sono calcolate quotidianamente, da un minimo dello 0,3% al massimo dell’1% del valore netto del contratto, a seconda delle conseguenze del ritardo. Tuttavia, il totale delle penali non può superare il 10% del valore netto del contratto.
Ritardi nei lavori pubblici più importanti
In caso di lavori pubblici più importanti, come la costruzione di strade, viadotti e immobili di edilizia popolare, il procedimento è leggermente diverso. La stazione appaltante effettua controlli e paga l’appaltatore in base allo stato di avanzamento dei lavori (Sal), mentre il termine di consegna viene stabilito nel verbale di consegna delle opere all’Amministrazione. Spetta inoltre al responsabile dei lavori considerare le condizioni meteorologiche e stagionali sfavorevoli che potrebbero impedire il completamento dei lavori entro i tempi stabiliti. Tuttavia, il rispetto del cronoprogramma presentato dall’appaltatore insieme all’offerta di partecipazione alla gara di appalto è un elemento cruciale per l’aggiudicazione dei lavori.
Il contratto di appalto per le opere pubbliche prevede che, se l’appaltatore non è responsabile del ritardo nella consegna dei lavori a causa di forza maggiore o di comportamenti illegittimi dell’amministrazione, l’impresa appaltatrice ha diritto ad ottenere un termine suppletivo per l’ultimazione dei lavori non consegnati. Tuttavia, è necessario fare richiesta di proroga prima della scadenza del termine di consegna inizialmente fissato, con istanza rivolta al responsabile del procedimento, che deve interpellare il direttore dei lavori e pronunciarsi entro 30 giorni. In questo caso, la clausola penale non si applica.