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L’economia globale sta avendo un effetto devastante sul nostro pianeta, con una quantità impressionante di 55 gigatonnellate di carbonio emesse ogni anno. Il settore immobiliare è tra i principali responsabili di questa situazione, generando il 37% delle emissioni di gas serra a livello mondiale. Per contrastare questa tendenza, raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione concordati a livello globale ed adeguarsi alla normativa Case Green è fondamentale agire subito.
Questo richiede un investimento di cinquemila miliardi di dollari l’anno, pari a circa la metà delle dimensioni del mercato immobiliare attuale. È un impegno enorme, ma necessario per garantire un futuro sostenibile per tutti.
Il futuro del settore immobiliare e delle case green
Il futuro del settore immobiliare dipende in gran parte dalla capacità delle società di ridurre l’impatto negativo delle loro attività sull’ambiente. Tuttavia, il finanziamento di queste iniziative potrebbe essere un ostacolo significativo. Ciò è dovuto al fatto che un gruppo limitato di investitori pubblici e privati potrebbe essere inondato di richieste di finanziamento da parte delle società immobiliari. Pertanto, per ottenere i finanziamenti necessari, le società dovranno dimostrare di avere un piano solido e trasparente, supportato da dati di alta qualità. In tal modo, il settore immobiliare potrebbe diventare un leader nella lotta contro il cambiamento climatico, con il supporto di regolatori finanziari come la Taskforce on Climate-related Disclosures (TCFD), che ha già reso obbligatorio il reporting in alcuni paesi come Regno Unito, Nuova Zelanda e Giappone.
Trasparenza nella comunicazione delle emissioni
Le Raccomandazioni TCFD sono un’iniziativa globale per aumentare la trasparenza nella divulgazione delle informazioni finanziarie legate al clima. Il quadro strutturato si basa su quattro aree tematiche chiave: governance, strategia, gestione del rischio e metriche e obiettivi. L’adozione di questo framework consente alle aziende di identificare e gestire rischi e opportunità legati ai cambiamenti climatici, mentre gli investitori possono prendere decisioni informate e sostenibili.
Inoltre, la TCFD raccomanda alle aziende la rendicontazione delle emissioni di gas serra nei tre ambiti (Scope 1, 2 e 3) per indirizzare le risorse verso misure più efficaci per la riduzione delle emissioni. Questo permette alle aziende di migliorare la qualità delle informazioni finanziarie relative al clima e promuovere investimenti responsabili e sostenibili.
L’adeguamento alla normativa Case Green
In vista dell’obiettivo dell’Accordo di Parigi e il raggiungimento del Net Zero due misure sono fondamentali: ridurre le emissioni delle nuove costruzioni e delle ristrutturazioni. Tuttavia, l’80% degli edifici che saranno presenti nel 2050 è già stato costruito. In Paesi come Francia e Italia, dove la maggior parte del patrimonio edilizio esiste già, solo il 15% delle emissioni deriva dalla costruzione, mentre il resto proviene da altre fonti. Pertanto, è cruciale ristrutturare e ammodernare gli edifici esistenti per raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni.
Per far sì che questo accada, gli stakeholder dovrebbero compiere tre passi importanti:
Step 1: tutto ciò che è misurabile può essere gestito
Il primo riguarda la valutazione delle prestazioni ambientali di un edificio. A questo riguardo è cruciale avere accesso ai dati sul consumo energetico e alle informazioni sui sistemi di riscaldamento. Purtroppo, questi dati spesso non sono facilmente accessibili ai proprietari e richiedono il consenso degli inquilini, dei gestori immobiliari e dei fornitori di servizi. Questo può essere un ostacolo per la raccolta di dati, ma è essenziale per identificare le priorità di intervento e concentrare gli sforzi sugli immobili a rischio. La centralizzazione dei dati è la chiave per sviluppare KPI affidabili e migliorare le prestazioni ambientali dei portafogli immobiliari.
Step 2: informazioni necessarie per prendere decisioni informate
Per limitare le emissioni di gas serra e adeguarsi alla normativa case green, esistono diverse soluzioni per gli Scope 1 e 2. Queste vanno dalla manutenzione delle attrezzature all’ottimizzazione degli impianti di illuminazione, riscaldamento, ventilazione e condizionamento. Tuttavia, un approccio completamente Net Zero deve considerare il costo totale delle azioni intraprese, dalla tecnologia innovativa ai semplici cambiamenti comportamentali.
L’obiettivo è bilanciare il rendimento finanziario con l’impatto climatico. Per aiutare nella scelta, i piani d’azione per ogni asset, fondo e portafoglio dovrebbero essere valutati in termini di costi e impatti complessivi. Una volta definiti gli investimenti e le misure di risparmio, cercate un partner esterno per identificare i costi di lavoro e trovare l’azienda giusta. Con un’adeguata pianificazione, i gestori patrimoniali possono decarbonizzare e creare una strategia ESG di successo.
Step 3: riorganizzare l’intero settore
L’intero settore deve prepararsi per formare una generazione di professionisti “net zero”: ingegneri, project manager, appaltatori, imprese di costruzione/manutenzione, revisori, consulenti e altri ancora. Attualmente, infatti, non è in grado di soddisfare la domanda di professionisti qualificati.
I gestori di patrimoni devono affrontare la sfida di considerare i criteri ESG e i cambiamenti climatici in tutte le attività:
- dalla valutazione degli asset all’investimento;
- dal monitoraggio delle prestazioni degli immobili alla firma dei contratti con i property manager;
- dalla ricerca di nuovi inquilini alla scelta di project manager e appaltatori qualificati.
Gli asset manager sono la chiave per una solida strategia di investimento net zero e devono allineare gli interessi degli stakeholder, interni ed esterni. Bisogna prestare particolare attenzione alla rinegoziazione dei contratti e/o dei piani di incentivazione. Gli asset manager devono definire i migliori piani di investimento a “emissioni zero”, stabilire le priorità e monitorare le fasi di implementazione. Il successo di queste strategie sarà misurato in base all’impatto reale.
I mercati richiedono nuovi standard
A partire dai primi anni del 2020, sono stati introdotti nuovi standard edilizi per incentivare l’azione. Questi non rappresentano solo una serie di norme da rispettare o un modo per calmare e attirare gli stakeholder. Al contrario hanno una vera e propria influenza sul valore degli asset e dei portafogli.
I mercati richiedono che gli asset siano gestiti secondo rigorosi criteri ESG e chi non si allontana dal percorso di decarbonizzazione rischia una svalutazione. Il pericolo di questo “brown discounting” e dei cosiddetti “stranded asset” che ne derivano sta facendo passare in secondo piano la questione del “green premium”. Pertanto, è essenziale che il settore immobiliare dimostri il proprio impegno nei confronti di questo nuovo regime.
Mercato immobiliare: una nuova strada da percorrere
Il settore immobiliare sta vivendo una rivoluzione senza precedenti, un vero e proprio salto nel futuro. E nonostante il raggiungimento del Net Zero rappresenti una sfida, è anche l’occasione per creare un mondo migliore per tutti noi. Pensate solo ai milioni di posti di lavoro che potrebbero essere creati, alla riduzione del costo della vita e all’indipendenza energetica che ne deriverebbero. È importante che il settore abbracci questa sfida e segua le tappe per il successo, per un futuro più sostenibile per tutti.