Dopo un lungo periodo di eccezione, il mercato dei mutui 2025 si appresta a tornare alla normalità. Secondo le ultime analisi di MutuiOnline.it, entro l’estate i mutui a tasso variabile potrebbero tornare a essere più convenienti rispetto a quelli a tasso fisso, riportando in equilibrio uno scenario che, storicamente, ha sempre visto la stabilità pagare un premio.
Il rapido aumento dei tassi tra il 2021 e il 2023 aveva infatti reso i mutui a tasso fisso più competitivi, stravolgendo le consuete logiche del mercato. Oggi, però, il quadro sta cambiando. L’Euribor — l’indice di riferimento per il variabile — è sceso al di sotto dell’IRS, legato invece ai tassi fissi, per la prima volta dal marzo 2023. Un segnale chiaro: la fase discendente è avviata.
Tassi in evoluzione: segnali positivi per chi sceglie i mutui 2025
L’Osservatorio di MutuiOnline.it rileva che l’Euribor continua la sua discesa. Al 19 marzo, il valore a un mese è al 2,39%, mentre quello a tre mesi si attesta al 2,41%. Parallelamente, anche l’IRS ha segnato una lieve flessione, dopo un rialzo nelle prime settimane del mese: si ferma al 2,76% per i mutui a 20 anni e al 2,61% per quelli a 30 anni.
Nonostante ciò, la domanda di mutui a tasso fisso resta predominante, con una quota che sfiora il 99,6% nei primi due mesi dell’anno. Tuttavia, se si analizzano i tassi finiti, emergono segnali interessanti: il TAN medio dei mutui variabili a 20 e 30 anni è sceso al 3,66%, con un calo di 38 punti base rispetto a novembre. Il tasso fisso, invece, è risalito leggermente al 2,87%, tornando ai livelli dello stesso mese.
Mutui 2025: come orientarsi tra fisso e variabile
Questi movimenti, va detto, non dipendono solo dai mercati ma anche dalle strategie commerciali delle banche, che orientano le condizioni offerte a seconda delle politiche del momento. Nel complesso, però, il trend è chiaro: sia fisso che variabile stanno registrando un progressivo abbassamento.
Per chi è alla ricerca della soluzione più vantaggiosa, è fondamentale confrontare più opzioni. I migliori tassi sul mercato sono inferiori di circa 48 punti base rispetto alla media per i mutui variabili e di 47 per quelli fissi. Strumenti di comparazione come MutuiOnline.it permettono di simulare scenari, accedere a offerte aggiornate e interfacciarsi direttamente con gli istituti di credito.
Cresce l’interesse per mutui green e surroghe
Un altro fattore sempre più rilevante è la sostenibilità: i mutui green — destinati all’acquisto di immobili di classe energetica A o B, o alla ristrutturazione con miglioramento energetico — consentono un risparmio superiore ai 40 punti base rispetto a quelli tradizionali. Un’opportunità da valutare, soprattutto in un contesto in cui l’efficienza energetica è sempre più centrale anche in ambito finanziario.
Nel primo trimestre del 2025, le surroghe hanno toccato il 37,1% delle richieste totali, con un incremento di tre punti percentuali. Un dato che riflette la strategia di molti mutuatari, intenzionati a rinegoziare i propri contratti alla luce delle nuove condizioni di mercato, più favorevoli rispetto al recente passato segnato dal picco dei tassi.
Conclusione: perché monitorare i mutui 2025 è una scelta strategica
Il 2025 si conferma un anno chiave per il mercato del credito immobiliare. Il ritorno della convenienza dei mutui a tasso variabile, il calo dei tassi medi, la spinta verso le soluzioni green e l’aumento delle surroghe indicano un’evoluzione dinamica da monitorare con attenzione. Per investitori e famiglie, il consiglio è uno solo: non accontentarsi della prima offerta, ma utilizzare strumenti di comparazione, valutare le proprie esigenze e cogliere le opportunità che il mercato dei mutui 2025 offre. Perché scegliere bene oggi significa risparmiare domani.