Sentenza annullata per gli ex vertici di Banca Etruria. La Corte di Cassazione ha infatti reso nullo il verdetto emesso il 13 febbraio 2020 dalla Corte d’Appello di Firenze che condannava ad un anno e un mese di reclusione l’ex presidente Giuseppe Fornasari e l’ex dg Luca Bronchi per ostacolo alla vigilanza.
Verdetto che aveva ribaltato la decisione di assoluzione per entrambi del tribunale di Arezzo, confermandola unicamente per l’ex direttore centrale della banca Davide Canestri.
La Cassazione ha disposto un processo d’appello bis per Bronchi e Fornasari.
In riferimento alla cessione di immobili (in particolare quelli della società Palazzo della Fonte) e per i presunti crediti deteriorati che non sarebbero stati contabilizzati come incagli (e, quindi, ancora recuperabili), a Fornasari (difeso dall’avvocato Nino D’Avirro) e Bronchi (difeso dagli avvocati Carlo Baccaredda e Stefano Lalomia) la procura di Arezzo aveva infatti contestato l’accusa di ostacolo alla vigilanza, il primo procedimento nato dal crack di Etruria.
Con riferimento al capo di imputazione relativo alla cessione di immobili e a quello relativo ai presunti crediti deteriorati, l’assoluzione in primo grado da parte del gup del tribunale di Arezzo si basava sulla non sussistenza del fatto.
Il pg all’udienza in Cassazione aveva chiesto il rigetto del ricorso dei difensori dei due imputati.