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La Banca Mondiale (World Bank) ha annunciato che l’economia globale sta rallentando a causa dell’aumento dell’inflazione, dei tassi di interesse e della guerra in Ucraina.
Questo fattori hanno portato alla riduzione delle previsioni di crescita globale per il 2023, passate dal +3% di giugno ad un più moderato +1,7%. Nel rapporto sulle prospettive economiche globali, ha inoltre rivisto le previsioni per molti paesi sviluppati e per quasi il 70% di quelli emergenti.
Paesi sviluppati e paesi emergenti: le previsioni della Banca Mondiale
La Banca Mondiale prevede che il rallentamento dell’economia sarà più evidente nei paesi sviluppati, con tassi di crescita inferiori rispetto alle previsioni dello scorso giugno. In particolare si prevede:
- una crescita dello 0,5% negli Stati Uniti, in calo rispetto al +1,9% previsto in precedenza;
- una crescita nulla nell’Eurozona, rispetto alla previsione di +1,9% di giugno.
Anche i paesi emergenti non saranno risparmiati dal rallentamento dell’economia. La World Bank (WB) prevede che la crescita economica in Cina sarà del 4,3%, un calo del 0,9% rispetto alle previsioni precedenti. Altri paesi emergenti e in via di sviluppo dovrebbero vedere crescite più basse, con un tasso di crescita del 2,7%.
Le conseguenze del rallentamento
La WB ha espresso preoccupazione per le conseguenze del rallentamento economico sugli impatti sociali e su questioni come il riscaldamento globale e la povertà. In particolare, in Africa subsahariana, dove vive la maggior parte delle persone in condizioni di estrema povertà, le prospettive di crescita previste non saranno probabilmente sufficienti a combattere efficacemente la povertà.
La Banca Mondiale ha avvertito che in caso di nuovi impatti negativi sull’economia, come un aumento dell’inflazione, una nuova ondata di Covid o tensioni geopolitiche, la situazione potrebbe ulteriormente deteriorarsi con la possibilità concreta di una recessione.
“Si tratta della crescita più debole degli ultimi trent’anni, fatta eccezione per la crisi del 2008 e il post-pandemia del 2020. Il rallentamento è generale e l’evoluzione dell’economia mondiale è complessa. In caso di rialzo dei tassi di un punto percentuale da parte delle banche centrali mondiali, il peso sulla crescita globale sarebbe dello 0,6%, provocando quindi un calo dello 0,3% del Pil pro capite e quindi una recessione tecnica globale”, le parole di Ayhan Kose, direttore dell’ufficio di ricerca della Banca mondiale.