Soffiano venti di burrasca, dopo la decisione del governo di ritirare l’emendamento contro il caro affitti dal decreto sulla Pubblica Amministrazione per estraneità di materia.
La maggioranza aveva particolrmente rivendicato questo emendamento, come si evince dalle parole di Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. “Con buona pace dei sinistrorsi che fomentano le polemiche, il governo Meloni non si limita a chiacchiere e vacue soluzioni per il caro affitti. Sblocca 660 milioni per gli alloggi universitari”.
L’emendamento prevedeva 660 milioni di euro per sostenere gli studenti ma rischiava di essere dichiarato inammissibile. Secondo fonti della maggioranza, l’emendamento sarà inserito in un futuro provvedimento. La decisione è stata presa durante la seduta congiunta delle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera.
Tutto questo, mentre gli studenti protestano per esprimere le difficoltà dovute alle tariffe elevate degli affitti, dormendo in tenda davanti agli atenei. Sempre oggi, il movimento “Cambiare rotta” ha organizzato una manifestazione nazionale con l’intenzione di far partecipare alla protesta anche lavoratori, disoccupati e classi popolari. I fondi raccolti serviranno per finanziare i 52.500 nuovi posti di lavoro previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza entro il 2026.
Il decreto in questione, che copre una vasta gamma di argomenti come Inps, Inail, Enti Lirici e altro ancora, sarà esaminato questa settimana dalle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera dei deputati. La maggioranza ha giustificato questa decisione sostenendo che è necessaria per evitare il rischio di inammissibilità del decreto a causa della sua estraneità di materia.
I commenti da parte dell’opposizione non tardano ad arrivare. “Il governo Meloni è riuscito a fare l’impensabile e a collezionare un’altra clamorosa figuraccia. Dopo i roboanti annunci sui 660 milioni da destinare al caro affitti, è arrivato un nuovo dietrofront”, è l’attacco di Francesco Silvestri, capogruppo M5S alla Camera.
A cui si aggiunge quello del presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia: “Avevamo già denunciato che i 660 milioni annunciati dal governo non risolvevano il problema perché si trattava di risorse già previste che garantivano solo un po’ di alloggi universitari in più gestiti però da privati. Ma oggi la retromarcia del governo su quell’emendamento, tanto sbandierato, al decreto sulla pubblica amministrazione dimostra che abbiamo di fronte un governo capace solo di fare propaganda ma incapace di affrontare in modo strutturale un problema che colpisce soprattutto i nostri giovani”.