Dal 1° gennaio 2025 è ufficialmente obbligatorio per tutte le strutture turistiche e le locazioni brevi ottenere il Codice Identificativo Nazionale (CIN), come previsto dal Decreto Anticipi (DL 145/2023). Questo codice, introdotto per migliorare la trasparenza del mercato e la sicurezza delle strutture ricettive, rappresenta un passo significativo verso una regolamentazione più rigorosa e uniforme del settore.
Cosa prevede la normativa?
Il Codice Identificativo Nazionale è un codice unico che identifica ogni unità immobiliare destinata alla locazione turistica o breve. L’ottenimento del codice è strettamente legato alla Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR), operativa dal 3 settembre 2024, e richiede il rispetto di requisiti specifici, tra cui l’installazione di dispositivi di sicurezza come rilevatori di gas combustibili, monossido di carbonio e estintori portatili.
La normativa si applica sia alle nuove strutture sia a quelle già operative, con l’obiettivo di uniformare gli standard e contrastare le irregolarità nel mercato turistico.
Come ottenere il Codice Identificativo Nazionale
Per ottenere il CIN, gli operatori devono presentare un’istanza online al Ministero del Turismo, allegando una dichiarazione contenente i dati catastali dell’immobile e la conformità agli standard di sicurezza previsti. È importante notare che il CIN non sostituisce il Codice Identificativo Regionale (CIR), che rimane obbligatorio in molte regioni italiane e costituisce un prerequisito per il rilascio del CIN.
Una volta ottenuto, il CIN deve essere:
- Esposto all’esterno dell’immobile.
- Inserito in tutti gli annunci pubblicitari, sia cartacei che online, incluse piattaforme come Airbnb, Booking e VRBO.
In caso di più immobili, ogni unità deve avere il proprio Codice Identificativo Nazionale (CIN).
Sanzioni per chi non è in regola con il Codice Identificativo Nazionale
Con l’entrata in vigore della normativa, chi non si adegua rischia sanzioni significative:
- Locazione senza CIN: multe da 800 a 8.000 euro.
- Mancata esposizione del CIN: multe da 500 a 5.000 euro.
- Assenza di dispositivi di sicurezza: multe da 600 a 6.000 euro.
- Violazioni relative alla SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per attività in forma imprenditoriale: sanzioni da 2.000 a 10.000 euro.
Inoltre, gli annunci non conformi verranno immediatamente rimossi dalle piattaforme online.
Un passo avanti per il turismo italiano
Con l’obbligo del CIN, il settore turistico italiano punta a garantire maggiore sicurezza, trasparenza e legalità, rispondendo alle esigenze di regolamentazione sia a livello locale che nazionale. Questa nuova misura non solo tutela i consumatori, ma premia gli operatori che rispettano le regole, rafforzando la fiducia nel mercato immobiliare e turistico.
Se sei un operatore che ancora non ha completato l’adeguamento, è fondamentale agire rapidamente per evitare sanzioni e assicurare la conformità alle nuove disposizioni. La strada verso un turismo più sicuro e trasparente passa anche da qui.