I dati rilasciati dall’Agenzia delle Entrate relativi al primo trimestre del 2023, hanno evidenziato una diminuzione delle compravendite immobiliari residenziali rispetto allo stesso periodo 2022. In particolare, a livello nazionale si è registrata una contrazione del 8,3%, con un totale di 166.745 transazioni immobiliari concluse nel trimestre. Questi dati pongono l’attenzione sulla necessità di valutare attentamente le strategie di acquisto e vendita immobiliare per far fronte alle sfide del mercato attuale.
Secondo le analisi dell’Ufficio Studi Gabetti, c’è stata una diminuzione del -13% delle compravendite immobiliari nelle principali otto città rispetto all’anno precedente. Tutte le città hanno registrato un andamento negativo rispetto allo stesso trimestre del 2022. In particolare, quelle che hanno visto la maggiore crescita delle quotazioni nel corso del 2022, come Milano e Bologna, hanno subito una battuta d’arresto a causa dei valori elevati e dei tassi di interesse in aumento, che hanno scoraggiato molte potenziali acquisizioni. Ciò ha portato molti acquirenti a rivolgere la loro ricerca di acquisto verso i comuni dell’hinterland urbano o i comuni più piccoli. Secondo l’Agenzia delle Entrate, le compravendite immobiliari sono diminuite maggiormente nei Comuni capoluogo (-10,2%) rispetto ai non capoluoghi (-7,4%).
Se si prende in considerazione il trend del primo trimestre degli ultimi 10 anni, si può però notare un cambiamento significativo. Nel primo trimestre del 2023, ci sono state 166.745 transazioni immobiliari normalizzate, rappresentando una crescita del 30% rispetto alla media degli ultimi 10 anni, che è di 128.029. Questo lo rende il secondo miglior primo trimestre degli ultimi 10 anni, subito dopo il record del 2022. Il primo trimestre del 2023 ha registrato un aumento del +2,8% rispetto al primo trimestre del 2021, quando il mercato immobiliare si era ripreso dopo i mesi di fermo del 2020. Ad alimentare questa crescita, fattori come l’aumento del risparmio delle famiglie, i bassi tassi di interesse, la richiesta di spazi esterni e la de-urbanizzazione.
Secondo Gabetti, il periodo pandemico degli anni 2020-2022 per il mercato immobiliare arriverà al termine nel 2023, quando inizierà un nuovo ciclo caratterizzato da diversi fattori come l’efficienza energetica e gli investimenti infrastrutturali pubblici e di rigenerazione urbana. Questi contribuiranno ad aumentare il valore degli immobili in alcune aree del Paese. Il primo trimestre del 2023 non deve essere messo a confronto con il primo trimestre del 2019, visto che appartengono a due cicli immobiliari differenti. Gabetti sostiene che nonostante l’aumento dei tassi di interesse, la domanda di immobili rimane comunque elevata.