Il mercato degli affitti nelle grandi città italiane sta attraversando un momento di significativa trasformazione. La domanda affitti in calo è oggi un segnale evidente di un cambiamento strutturale: nel primo trimestre del 2025, secondo i dati diffusi da Immobiliare.it Insights, la richiesta di locazioni è diminuita del 2% a livello nazionale, con punte molto più marcate nei centri urbani più popolosi. A fare da contraltare, si registra una forte crescita della domanda di acquisto, che segna un incremento del 18% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Domanda affitti in calo: mutui più accessibili spingono all’acquisto
La dinamica è piuttosto chiara: in un contesto in cui i mutui tornano ad essere accessibili, chi cerca una casa per stabilirsi nel medio-lungo periodo tende a preferire l’acquisto. Nonostante negli anni si sia cercato di promuovere l’affitto come soluzione flessibile e più in linea con la mobilità lavorativa, la realtà sembra essere ben diversa. La domanda affitti in calo riflette infatti una difficoltà di accesso al credito per molti, che scelgono la locazione solo per mancanza di alternative.
Milano: tra aumento dell’offerta e domanda affitti in calo
Milano guida il cambiamento: la domanda di affitti è crollata del 19% in un solo anno. Un dato influenzato anche dal drastico aumento dell’offerta, cresciuta del 36%, in buona parte a causa del rientro sul mercato delle unità precedentemente dedicate agli affitti brevi. Il canone medio resta il più alto d’Italia, a 22,6 euro al metro quadrato al mese, pari a circa 1.800 euro per un appartamento da 80 mq. Una cifra che equivale a una rata di mutuo per 300.000 euro a 20 anni, o 400.000 euro a 30 anni. Numeri che spiegano perché sempre più famiglie scelgano di investire nell’acquisto.
Nel segmento compravendite, Milano vede una crescita dei prezzi dell’1,7% (5.466 €/mq) e un incremento della domanda dell’11,9%, mentre l’offerta è rimasta pressoché stabile (+0,1%).
Roma: affitti sotto pressione, ma vendite in risalita
Anche la Capitale registra un rallentamento nella domanda di affitto, che resta comunque leggermente positiva rispetto allo scorso anno (+0,8%). Il canone medio si attesta a 17,5 €/mq, con un incremento annuo dell’11,2%. Un appartamento da 80 mq arriva così a costare circa 1.400 euro al mese, l’equivalente di un mutuo da 240.000 euro (20 anni) o 310.000 euro (30 anni).
Nel mercato delle compravendite, la domanda cresce del 23,8%, nonostante un calo dell’offerta del 6,1%. I prezzi aumentano del 6,1%, toccando quota 3.537 €/mq.
Torino e Napoli: domanda di affitti in calo, crescono le compravendite
A Torino il canone di locazione si mantiene su livelli più contenuti: 12,2 €/mq, pari a circa 976 euro per un appartamento medio. Nonostante una leggera flessione recente, la domanda di affitto è cresciuta del 7,6% su base annua. Tuttavia, anche qui si cominciano a notare segnali di domanda affitti in calo nel breve termine. La domanda di acquisto, invece, è aumentata del 31,8%, mentre l’offerta è diminuita dell’8,3%. Il prezzo medio si attesta a 2.049 €/mq (+4,3%).
A Napoli l’offerta di immobili in affitto è aumentata del 27,4%, ma la domanda è scesa del 23,6%. Il canone medio ha raggiunto 14,7 €/mq (+7,3%). Le vendite, al contrario, mostrano segnali vivaci: +18,1% di domanda, con prezzi in crescita del 2,5% e offerta in calo (-5,4%).
Firenze: calo drastico della domanda di affitto
A Firenze si registra uno dei dati più estremi: la domanda di locazioni è diminuita del 38,5%. Il canone medio è tra i più alti in Italia, a 21,4 €/mq, appena al di sotto di Milano. Qui il mercato degli affitti brevi sembra sottrarre buona parte dell’offerta disponibile, mentre il rapporto qualità/prezzo della locazione a lungo termine appare poco competitivo.
Conclusioni: un nuovo scenario per gli investimenti immobiliari
I dati del primo trimestre 2025 delineano una nuova fase per il mercato residenziale. La domanda affitti in calo nelle metropoli italiane segnala un ritorno d’interesse verso la proprietà, supportato da condizioni di finanziamento favorevoli. Per gli investitori, si apre un’opportunità di ristrutturare le proprie strategie: guardare con attenzione alle città dove la domanda di acquisto cresce, monitorare le evoluzioni nel mercato delle locazioni brevi e non sottovalutare i centri minori, dove l’affitto resta una scelta valida e in alcuni casi in crescita.