Cosa Cambia per l’Edilizia con il Salva Milano?
Il Disegno di Legge (Ddl) Salva Milano, approvato dalla Camera il 21 novembre scorso, rappresenta un provvedimento transitorio con l’obiettivo di sbloccare numerosi cantieri sospesi, tra cui oltre 150 progetti a rischio sequestro a Milano. Ora al vaglio del Senato, la normativa si propone di semplificare le procedure edilizie, introducendo significative novità per demolizioni, ricostruzioni e rigenerazione urbana in tutta Italia.
Un Ddl per Sbloccare i Progetti a Milano
Il provvedimento mira a favorire interventi edilizi più rapidi, eliminando l’obbligo dei piani attuativi comunali per progetti di demolizione e ricostruzione con nuove volumetrie o altezze, purché realizzati in aree urbanizzate. Questa semplificazione consentirebbe, ad esempio, di sostituire edifici bassi con grattacieli semplicemente presentando una Segnalazione certificata di inizio attività (Scia). Il disegno di legge, in attesa di una normativa organica sulla disciplina edilizia, promette una maggiore efficienza ma solleva dubbi sull’impatto urbanistico.
Punti Chiave della Normativa Salva Milano
La normativa, valida a livello nazionale, si basa sul principio della conformità urbanistica per interventi edilizi non preceduti da un piano urbanistico di attuazione. Gli interventi devono rispettare i vincoli volumetrici e le normative regionali, ma possono presentare sagome e prospetti differenti dagli originali. Questa estensione del concetto di ristrutturazione edilizia punta a snellire le procedure burocratiche, rendendo più fluido il percorso per nuovi progetti immobiliari.
Semplificazione o Pericolo per il Territorio?
L’approvazione del Ddl Salva Milano alla Camera ha suscitato un acceso dibattito. Da una parte, alcuni esponenti politici lo considerano una risposta indispensabile per tutelare i cittadini, i professionisti e gli imprenditori che hanno investito nel capoluogo lombardo. Dall’altra, non mancano le voci critiche, preoccupate per le implicazioni a lungo termine.
L’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance) ha accolto il provvedimento con favore, definendolo il risultato di un compromesso necessario. “Dopo mesi di trattative, l’interpretazione autentica ha prevalso,” ha dichiarato l’Ance, evidenziando come il testo approvato rappresenti una soluzione ottimale nell’immediato. Tuttavia, la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una riforma strutturale. Una legge organica sull’urbanistica e sulla rigenerazione urbana è ritenuta essenziale per adeguarsi al ritmo veloce delle trasformazioni sociali e territoriali.
Questo contrasto mette in luce l’urgenza di affrontare le sfide del settore edilizio con una visione più ampia e sostenibile, superando le soluzioni temporanee per costruire un futuro urbanistico più solido.
La Necessità di una Nuova Riforma Urbanistica
Molti esperti sottolineano l’urgenza di una riforma organica che concili rigenerazione urbana e tutela del territorio. Gli obiettivi includono la riduzione del consumo di suolo e l’adozione di strumenti per garantire standard urbanistici adeguati, evitando un eccessivo ricorso a titoli edilizi automatici che potrebbero favorire interventi poco controllati. Solo una normativa integrata e ambiziosa può affrontare le sfide contemporanee del settore.
Prospettive e Criticità del Salva Milano
Il Salva Milano rappresenta un tentativo di rispondere a esigenze immediate, ma le soluzioni temporanee potrebbero generare incertezze e contenziosi amministrativi. In attesa della decisione del Senato, il settore immobiliare guarda con attenzione agli sviluppi, consapevole che la strada verso una normativa più chiara e sostenibile richiede tempo e volontà politica.