Per doValue, il più grande Gruppo specializzato in Europa nei servizi per la gestione dei crediti deteriorati per conto di banche e investitori, i primi 9 mesi del 2022 si chiudono con un utile netto pari a 45,6 milioni di euro (+101,2% anno su anno), un Ebitda di 151,9 milioni (+30,8% anno su anno) e ricavi che ammontano a 425,5 milioni (+10,3% anno su anno).
Dati indubbiamente positivi, specie se guardati alla luce dell’attuale contesto macroeconomico.
“Abbiamo registrato performance migliori rispetto a quanto avevamo previsto”. In particolare “abbiamo registrato un’ottima performance nella regione Ellenica, una performance stabile in Italia e un turnaround in atto in Iberia” afferma infatti il dg e cfo Manuela Franchi.
Risultati che permettono quindi alla società di investimenti immobiliari guardare alla fine dell’anno con ottimismo.
“Confermiamo le guidance date ad agosto che prevedono ricavi lordi in un range tra i 555 e i 565 milioni; un Ebitda tra i 190 e i 195 milioni, un utile netto tra i 45 e i 50 milioni e una leva finanziaria di circa 2,2 volte per la fine del 2022. Per quanto riguarda l’utile è già oltre il target quindi pensiamo che per la fine dell’anno migliorerà ulteriormente. Per quanto riguarda l’Ebitda, pur avendo già raggiunto il range previsto, vogliamo mantenere un atteggiamento prudente” continua Franchi.
Riferendosi poi alla cedola, ecco le parole della direttrice generale: “se non ci saranno variazioni da un punto di vista finanziario rispetto alla situazione attuale non è escluso un upside sulla nostra politica di dividendi che è già in crescita rispetto al 2021. Nelle nostre guidance, infatti, prevediamo la distribuzione di un dividendo di 0,60 euro per azione in relazione all’anno 2022”.
Durante gli ultimi mesi, doValue si è aggiudicata una serie di operazioni di servicing in Spagna e Grecia. Nella penisola Iberica la controllata Altamira Asset Management ha ricevuto in gestione un portafoglio di crediti deteriorati da fondi gestiti da società affiliate a Fortress Investment Group (Fortress) mentre in Grecia doValue Greece si è aggiudicata un nuovo mandato di servicing che rappresenta un gross book value addizionale per circa 500 milioni di euro.
“In Spagna”, ha spiegato Franchi, “il nostro azionista Fortress ha ormai aperto un ufficio, operando in modo molto attivo sul territorio iberico. Siamo certi che qualora ci fossero altre opportunità, Fortress continuerà ad allocare gli stock Npl alla nostra realtà. In Spagna il mercato del servicing si sta risvegliando dopo un periodo di relativa calma”.
Ma doValue non si ferma qui. Nel breve periodo prevediamo una serie di operazioni. Stiamo lavorando su diverse offerte. La pipeline di mercato è al momento pari a circa 19 miliardi a cui si aggiunge il progetto Amco per la gestione di Npl e Utp per un ammontare complessivo di circa 12 miliardi”.
Per doValue quindi, la previsione per il 2023 di un’ondata di Npl e Utp “rappresenta una opportunità. Indubbiamente una eventuale nuova ondata di Npl per noi è un upside, ma lavoriamo sempre per garantire un equilibrio del sistema e a beneficio della ripresa economica del Paese”.