“Con riferimento al settore bancario, l’incentivo alla cessione di Npl introdotto nel 2020, insieme ad altre azioni poste in essere dalle autorità pubbliche, ha offerto un contributo significativo alla gestione e alla riduzione dei crediti deteriorati, che si erano accumulati in quantità ingenti a seguito delle due profonde recessioni seguite alla crisi globale finanziaria nel 2008 e a quella dei debiti sovrani nel biennio 2011-12”. Lo ha rilevato Giacomo Ricotti, Capo servizio assistenza e consulenza fiscale di Bankitalia, ascoltato dalla commissione Finanze del Senato.
“In particolare – ha proseguito il Capo servizio di Bankitalia – l’incentivo è intervenuto in un momento in cui, a causa della crisi pandemica, vi era il timore di un blocco del mercato secondario dei crediti deteriorati. È possibile stimare che a fronte della conversione di Dta per circa 1 miliardo di euro sia nel 2020 sia nel 2021, nei due anni siano stati ceduti sul mercato Npl per 27 e 22 miliardi, rispettivamente. L’efficacia della misura è testimoniata anche dal fatto che le banche che ne hanno maggiormente beneficiato erano quelle che nel 2019 avevano un rapporto tra Npl e totale prestiti più alto”.