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Le aste immobiliari nel mercato italiano stanno subendo un rallentamento e, di conseguenza, i prezzi stanno diminuendo. Una situazione ricca di risvolti positivi e che potrebbe offrire un’opportunità per ottenere condizioni migliori a lungo termine, attraverso una valorizzazione graduale nel tempo.
In Italia, il numero di aste immobiliari tra gennaio e aprile è stato di 56.500. In calo, quindi, del 18% rispetto ai primi quattro mesi del 2022. Questi i dati emersi dall’osservatorio Cherry Brick, realizzato da Cherry. L’analisi ha anche riscontrato una contrazione quasi identica (-20% annui) riguardo ai nuovi avvisi d’asta pubblicati, che sono stati in totale 58.000. Tali numeri confermano il trend già osservato nel 2022 riguardo alle procedure fallimentari aperte nei tribunali italiani, che sono diminuite del 30% rispetto al 2021, attestandosi a quota 6.158.
La situazione aggiornata delle aste immobiliari
Se guardiamo al valore totale dell’offerta minima di partenza, pari a circa 9 miliardi di euro (-22% rispetto allo stesso periodo del 2022), le dinamiche non sembrano cambiare molto. Secondo la ricerca di Cherry, il prezzo medio di base d’asta a livello nazionale è diminuito solo del 4%, attestandosi a 159 mila euro. Lo stesso valore, quindi, del quarto trimestre del 2022. Per quanto riguarda le regioni, la Lombardia è in testa con 7.758 aste pubblicate (-22% rispetto al primo quadrimestre del 2022). Seguono la Sicilia, con 6.846 aste e il Lazio con 6.116, entrambi in calo del 14%. In coda alla classifica si conferma la Valle d’Aosta con 137 aste.
Nella classifica delle città, Roma si posiziona in vetta (con 1.491 lotti, – 6% rispetto all’anno precedente), seguita da Napoli (469) e Catania (412). Nel primo quadrimestre del 2022, la maggior parte dei lotti oggetto di tentativi d’asta tra gennaio e aprile di quest’anno erano immobili residenziali (56%), seguiti principalmente da quelli commerciali (20%) e industriali (4%).
Focus su Milano
Il rapporto si concentra sulla città di Milano, che ha un prezzo medio di partenza di 175 mila euro per la vendita di immobili. Tuttavia, ci sono differenze significative tra le varie categorie: i prezzi degli immobili commerciali sono inferiori, con una media di 129 mila euro, mentre quelli residenziali sono più alti, con una media di 264 mila euro.
Come funzionano le aste immobiliari
Parlando di numeri e tendenze, la recente diminuzione del mercato immobiliare a causa dell’incertezza del quadro macroeconomico può offrire un’opportunità per fare buoni affari. Sempre che si agisca con cautela, s’intende. In passato, le aste con incanto erano la norma, ma oggi questo metodo, ad eccezione del settore artistico, è diventato raro. Invece, le aste senza incanto sono diventate la nuova norma. I partecipanti presentano le loro offerte in buste chiuse alla cancelleria delle esecuzioni immobiliari del tribunale o alla cancelleria fallimentare. Il partecipante deve anche fornire le sue informazioni personali e di contatto, accompagnate da un assegno pari al 10% dell’offerta a titolo di cauzione.
A causa del Covid-19, le aste telematiche sono diventate il metodo di vendita predominante, con i tribunali che preferiscono questa modalità, a meno che non ci siano pregiudizi per la procedura e i creditori. È sempre consigliabile consultare la perizia giudiziale e fare un sopralluogo prima di fare un’offerta per valutare le condizioni dell’immobile. L’acquisto all’asta può comportare risparmi significativi, ma possono anche essere necessari costosi lavori di ristrutturazione.