Nel secondo trimestre del 2022 le compravendite immobiliari in Italia hanno registrato una crescita dell’8,6% ed un totale di circa 219 mila abitazioni compravendute, oltre 17 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2021.
A rilevarlo è l’osservatorio sul mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, pubblicato lo scorso 15 settembre.
Il documento riporta che i tassi tendenziali mostrano differenze tra i capoluoghi (+10,4% e circa 6.500 abitazioni compravendute in più rispetto al secondo trimestre del 2021) che tornano a crescere in misura maggiore dei comuni minori, non capoluogo (+7,7%, con circa 10.700 abitazioni compravendute in più del secondo trimestre del 2021).
L’aumento degli scambi, nell’area del Sud, risulta superiore al 15%, rispetto al II trimestre 2021, in particolare si rileva il picco intorno al 17% in corrispondenza dei comuni capoluogo del Sud; al Centro e nelle Isole la variazione è più contenuta (rispettivamente +11,4% e +10,7%), invece, nelle due aree geografiche del Nord la variazione tendenziale si ferma al 5,8% e al 4,8%.
Il rialzo delle compravendite di abitazioni è comunque diffuso in tutte le aree territoriali.
Anche i prezzi delle abitazioni mostrano un tasso tendenziale di crescita, +4,6% rispetto al primo trimestre del 2021. La crescita tendenziale dell’IPAB si deve sia ai prezzi delle abitazioni nuove (+5%, in decelerazione rispetto al +5,3% del trimestre precedente), sia ai prezzi delle abitazioni esistenti la cui crescita accelera, passando dal 3,7% del precedente trimestre a +4,5%.
La crescita degli scambi coinvolge tutti i segmenti dimensionali, come emerge dal confronto con lo stesso trimestre del 2021. In particolare, si registra una crescita relativamente maggiore delle abitazioni di tagli medio-piccoli. Tra queste, infatti, le abitazioni di dimensione compresa tra 50 mq e 85 mq, che riguardano la quota maggiore degli acquisti (30,9%), mostrano il tasso di variazione abbastanza elevato e pari al +10% rispetto al II trimestre 2021.