Si chiama “Esodati del Superbonus” ed è una petizione lanciata da imprese, intermediari e famiglie che si sono trovate con crediti bloccati a causa del termine della vendita dei crediti d’imposta in Italia per le ristrutturazioni energetiche ed altri incentivi edilizi. La petizione chiede al governo di sbloccare la cessione del credito, convertire i crediti incagliati in denaro e permettere alle banche di scambiare liberamente i crediti del Superbonus. Inoltre, si chiede di prolungare il Superbonus fino alla fine del 2023 per evitare la chiusura di molte attività commerciali e la perdita di migliaia di posti di lavoro.
Fino ad ora la petizione ha raccolto quasi 50.000 firme. In questo articolo ti daremo maggiori informazioni sui crediti incagliati, sulla petizione e ti spiegheremo come fare per aderire.
Cosa sono i crediti incagliati?
Il decreto legge 11 del 2023 segna la conclusione di un’era di incertezza in Italia, mettendo fine alla cessione del credito e allo sconto in fattura per gli interventi edilizi come Superbonus e altri bonus edilizi come bonus sisma e bonus barriere architettoniche.
A questo proposito, uno dei principali ostacoli riguarda le situazioni di crediti incagliati, ovvero quei crediti che non possono essere acquistati o venduti. La decisione del governo di bloccare l’accesso alle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura per i lavori di edilizia, ha creato un impasse. Da un lato ha rallentato i lavori già in corso mentre dall’altro ha finito per danneggiare pesantemente le imprese edili.
Per risolvere questo problema, i crediti residui possono essere utilizzati sotto forma di detrazioni fiscali per un massimo di 10 anni. Tuttavia, i crediti incagliati hanno un valore di oltre 30 miliardi di euro. Di questi, solo una piccola quota verrà liberata dalle soluzioni trovate, tra cui l’acquisto di nuovi crediti incagliati da parte di istituti come Intesa Sanpaolo. Vendendo i propri crediti, non si ottiene il 100% del loro valore, bensì una percentuale inferiore. Inoltre, il resto delle spese resta a proprio carico.
La petizione online per lo sblocco della cessione del credito
La situazione è critica, sia per le imprese che per le famiglie. Come si legge nella petizione: “Le imprese hanno i cassetti fiscali pieni e i conti correnti vuoti; le famiglie sono sfollate, hanno le case sventrate con i cantieri bloccati e non hanno alcuna possibilità di poter pagare i lavori da ultimare! Una profonda crisi che può essere arginata solo in Parlamento!”.
La petizione online per gli Esodati del Superbonus richiede diverse azioni, tra cui:
- la trasformazione dei crediti incagliati in moneta fiscale scambiabile;
- la concessione alle banche di scambiare i crediti del Superbonus in qualsiasi momento;
- la riapertura delle cessioni con Cassa Depositi e Prestiti controllata dallo Stato;
- la proroga del superbonus 110% fino alla fine del 2023 anche per le unifamiliari.
- la proroga della comunicazione ad AdE al 16 marzo 2024 per i soggetti che hanno sostenuto le spese al 31 dicembre 2022 per evitare la perdita dell’annualità 2023;
- l’estensione del termine per l’ultimazione dei lavori in condominio al 31 dicembre 2024 per i lavori in corso e per quelli che hanno presentato le CILAS nei termini previsti dalla normativa vigente.
La petizione evidenzia la particolare importanza di queste richieste in vista dell’attuazione della direttiva Case Green. Direttiva che, ricordiamo, richiede l’efficientamento energetico di quasi tutti gli edifici presenti sul territorio, al fine di ridurre le emissioni di CO2.
Per prendere parte alla petizione, clicca qui.