Il Rapporto Abitare 2024, redatto da Nomisma con il supporto di Crif e presentato a Roma, dipinge un quadro preoccupante della condizione abitativa in Italia. La difficoltà crescente per le famiglie italiane di acquistare un’abitazione è al centro dell’analisi, mentre la locazione si impone sempre più come unica opzione sostenibile per una parte consistente della popolazione. Questo fenomeno, descritto come la “casa impossibile,” trova radici in un’economia erosa dall’inflazione che, negli ultimi anni, ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie italiane: ben tre su cinque dichiarano di avere un reddito inadeguato o appena sufficiente per far fronte alle necessità quotidiane, rendendo quasi irraggiungibile l’obiettivo di possedere una casa. Tale difficoltà si acuisce soprattutto per le famiglie unipersonali e quelle più numerose, che vedono nell’affitto una scelta obbligata.
Rapporto Abitare 2024: l’affitto come unica opzione praticabile
L’indagine Nomisma conferma infatti che il 59,3% delle famiglie considera l’affitto l’unica soluzione possibile a fronte delle risorse economiche limitate, un aumento rispetto al 56% del 2023. Come sottolinea il Rapporto Abitare 2024, questa preferenza è determinata non solo dalle difficoltà di accesso al credito, ma anche dalla scarsità di alloggi a costi accessibili. La crisi di disponibilità abitativa per il mercato della locazione evidenzia una mancanza di programmazione nel lungo periodo, che ha impedito un aumento dell’offerta, in particolare per gli alloggi a prezzi contenuti. Solo l’11% delle famiglie proprietarie di più immobili prevede di metterli a disposizione con formule di locazione tradizionale a medio termine, preferendo soluzioni temporanee o limitate nel tempo.
Calo della fiducia nelle prospettive economiche
Dal punto di vista della fiducia, le famiglie italiane esprimono un atteggiamento meno positivo rispetto al 2023. Se da un lato migliorano i giudizi sulla sicurezza lavorativa e sulla disponibilità delle banche a concedere credito, dall’altro peggiorano le aspettative riguardo alla crescita economica e agli effetti dei conflitti internazionali. Il Rapporto Abitare 2024 evidenzia come, in questo contesto, la fiducia nei partiti politici rimanga bassa, mentre l’interesse per la casa come bene di vita e investimento resta saldo.
Domanda sostenibile di acquisto: un interesse che supera le possibilità
Un dato importante riportato nel Rapporto Abitare 2024 riguarda la domanda sostenibile di acquisto: 980.000 famiglie manifestano un interesse effettivo ad acquistare nei prossimi 12 mesi, un numero significativo rispetto alle 700.000 compravendite previste per il 2024. Tuttavia, la possibilità di realizzare concretamente l’acquisto è limitata. Molti nuclei familiari continuano a considerare la proprietà una meta auspicabile ma difficile da raggiungere, mentre le nuove condizioni economiche spingono sempre più famiglie verso il mercato degli affitti.
Il ruolo dei mutui nella compravendita di immobili secondo il Rapporto Abitare 2024
Nel settore dei mutui, nonostante una leggera riduzione nella percentuale di famiglie che intendono ricorrere al finanziamento per l’acquisto di un’abitazione (passata dal 77,9% del 2023 al 75,6% del 2024), si osserva un miglioramento complessivo delle percezioni finanziarie delle famiglie. Durante il primo trimestre del 2024, le compravendite assistite da mutuo hanno registrato una flessione del 15,1%, seguite da una diminuzione degli acquisti non sostenuti da credito (-2,9%). Tuttavia, nel secondo trimestre c’è stata un’inversione di tendenza, con un incremento del 3,9% delle transazioni con mutuo, che rappresenta un segnale positivo per il settore immobiliare. Anche il volume di mutui erogati nel primo semestre del 2024, pari a 19,8 miliardi di euro, mostra una riduzione del calo rispetto agli anni precedenti, suggerendo una leggera ripresa della capacità delle famiglie di accedere al credito.
Le difficoltà di pagamento del mutuo si attenuano
Un aspetto rilevante emerso dal Rapporto Abitare 2024 riguarda la riduzione delle difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo. La quota di famiglie che dichiara problemi nel sostenere le rate è scesa al 4,3% rispetto al 6% del 2023 e al 7,5% del 2022. Questa diminuzione rappresenta un segnale incoraggiante, che riflette una parziale stabilizzazione economica, anche se persiste il timore tra le famiglie di poter incontrare difficoltà nel prossimo futuro.
Conclusioni: Verso un mercato immobiliare più inclusivo
In conclusione, il Rapporto Abitare 2024 di Nomisma sottolinea la necessità di interventi strutturali e politiche abitative più mirate per rispondere alla crescente domanda di alloggi accessibili e sostenibili. Il mercato immobiliare italiano, segnato da sfide economiche e da un’offerta inadeguata di case in affitto a prezzi contenuti, richiede una programmazione che consenta a più famiglie di realizzare il desiderio di stabilità abitativa, sia attraverso la proprietà sia attraverso una locazione sicura e conveniente. Con una rinnovata fiducia nelle prospettive economiche e un approccio lungimirante, il settore immobiliare potrebbe rappresentare una leva importante per rilanciare il benessere sociale e la qualità della vita delle famiglie italiane.