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Aumento del tasso BCE: casa mia, ma quanto mi costi?

Di ImmoBillion
29 Luglio 2023
in Banche, Uncategorized
Tempo di Lettura: 5 min
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Indice

  • 1 I tassi di interesse della BCE e l’impatto sui mutui
  • 2 Aumento dei tassi e costi dei mutui
  • 3 Possibili segnali di speranza
  • 4 Simulazioni e previsioni
  • 5 Previsto un picco a dicembre
  • 6 Ulteriori aumenti dei tassi di interesse
  • 7 La speranza di una riduzione dell’inflazione
  • 8 Previsto un calo dell’inflazione a partire da ottobre
  • 9 Calcolo dell’impatto sulle rate dei mutui
  • 10 Prossime riunioni della BCE

La Banca Centrale Europea (BCE) ha recentemente annunciato un ulteriore aumento dei tassi di interesse, portandoli al 4,25%, un livello non visto dall’estate del 2008. Questo aumento del tasso della BCE, noto come “bce rate hike”, sta creando un impatto significativo sul mercato dei mutui. In questo articolo, esploreremo in dettaglio le implicazioni di questo aumento del tasso BCE per i mutuatari e le previsioni per il futuro.

I tassi di interesse della BCE e l’impatto sui mutui

L’aumento del tasso di interesse della BCE ha un impatto diretto sui tassi di interesse dei mutui. I mutuatari con un contratto di mutuo variabile vedranno la loro rata mensile aumentare a seguito di questo aumento del tasso di riferimento.

Il tasso di interesse applicato a un mutuo, sia esso fisso o variabile, dipende dalla somma dello spread (una percentuale stabilita dalla banca) e di un tasso di mercato. Generalmente, il tasso di mercato è rappresentato dall’Euribor per i mutui a tasso variabile e dall’IRS per i mutui a tasso fisso.

Aumento dei tassi e costi dei mutui

Un aumento del tasso di interesse della BCE comporta un aumento del costo dei mutui. Questo è particolarmente rilevante per coloro che hanno un mutuo a tasso variabile, poiché il tasso di interesse varierà in base alle fluttuazioni del tasso di riferimento.

Ad esempio, secondo alcune simulazioni, un mutuo medio a tasso variabile potrebbe vedere un aumento significativo della rata mensile a seguito dell’aumento del tasso BCE. In particolare, con un ulteriore rialzo di 25 punti base del costo del denaro, la rata mensile potrebbe aumentare del 63% rispetto all’inizio dell’anno precedente.

Possibili segnali di speranza

Nonostante la tendenza all’aumento dei tassi, ci sono alcuni segnali che fanno ben sperare. Infatti, negli ultimi giorni, l’Euribor, l’indice di riferimento per i mutui variabili, ha mostrato segni di rallentamento della sua ascesa. Questo potrebbe indicare un possibile cambio di direzione nel prossimo futuro.

Secondo le previsioni di mercato, l’Euribor potrebbe raggiungere il suo picco a dicembre 2023. Tuttavia, a partire dall’inizio del quarto trimestre, i mutuatari potrebbero iniziare a vedere le loro rate stabilizzarsi.

Simulazioni e previsioni

Per capire l’impatto dell’aumento dei tassi di interesse sulla rata dei mutui, è utile fare delle simulazioni. Ad esempio, considerando un mutuo a tasso variabile di 126.000 euro con un piano di restituzione di 25 anni, sottoscritto a gennaio 2022, il tasso di interesse di partenza era pari a 0,67%, corrispondente a una rata mensile di 456 euro.

A seguito degli aumenti del costo del denaro messi in atto dalla BCE, il tasso di interesse di questo mutuo è aumentato significativamente, superando a luglio 2023 il 4,80%. Con un ulteriore rialzo dello 0,25%, la rata mensile del finanziamento potrebbe arrivare addirittura a 742 euro, con un aumento di 286 euro rispetto alla rata iniziale.

Previsto un picco a dicembre

Secondo le aspettative di mercato, se l’Euribor a 3 mesi dovesse raggiungere il suo picco a dicembre 2023 arrivando al 3,96%, il tasso del mutuo medio preso in esame potrebbe superare il 5,20%, con una rata di circa 752 euro. Questo rappresenterebbe un aumento di oltre 295 euro rispetto alla rata di gennaio 2022.

Tuttavia, tra settembre e dicembre, l’aumento dell’indice dovrebbe essere minimo. E con l’inizio del prossimo anno, la tendenza potrebbe finalmente invertirsi. Infatti, guardando alle quotazioni di giugno 2024, il tasso del mutuo medio dovrebbe scendere al 5%.

Ulteriori aumenti dei tassi di interesse

La BCE ha indicato che l’aumento dei tassi di interesse di oggi potrebbe non essere l’ultimo. Infatti, è possibile che vi sia un ulteriore aumento del tasso BCE di altri 25 punti base nella riunione di settembre.

Ulteriori aumenti dei tassi potrebbero portare l’Euribor a 12 mesi a salire oltre il 4%. Questo avrebbe un impatto significativo sull’accesso ai mutui per i consumatori con un potere d’acquisto più basso. Di conseguenza, molte famiglie potrebbero cercare di rinegoziare le condizioni dei loro mutui per ridurre le rate mensili.

La speranza di una riduzione dell’inflazione

Di fronte all’aumento dei tassi di interesse, l’unica speranza per i mutuatari è una riduzione dell’inflazione. Infatti, un calo dell’inflazione potrebbe portare a una diminuzione dei tassi di interesse, alleviando così il peso delle rate dei mutui.

Previsto un calo dell’inflazione a partire da ottobre

Secondo alcune previsioni, l’inflazione di base nell’area euro potrebbe iniziare a calare a partire da ottobre. Questo potrebbe rappresentare un punto di svolta per l’andamento dei tassi di interesse e, di conseguenza, per le rate dei mutui.

Calcolo dell’impatto sulle rate dei mutui

Per capire quanto può aumentare la rata di un mutuo a seguito dell’aumento dei tassi BCE, possiamo fare una simulazione. Considerando un mutuo di 200.000 euro a tasso variabile con durata di 30 anni, la rata mensile potrebbe aumentare di oltre il 59% rispetto allo stesso mutuo erogato nel 2022.

Prossime riunioni della BCE

Le prossime riunioni della BCE saranno cruciali per determinare l’andamento futuro dei tassi di interesse. Ecco le date delle prossime riunioni:

  • 14 settembre 2023
  • 26 ottobre 2023
  • 14 dicembre 2023
  • 25 gennaio 2024
  • 7 marzo 2024
  • 11 aprile 2024
  • 6 giugno 2024
  • 18 luglio 2024
  • 12 settembre 2024

In conclusione, l’aumento del tasso BCE rappresenta una sfida significativa per i mutuatari. Tuttavia, ci sono anche segnali di speranza, con previsioni di un rallentamento dell’aumento dei tassi e di una possibile riduzione dell’inflazione. In ogni caso, la situazione richiede un monitoraggio continuo per capire come si evolverà nei prossimi mesi.

L’ipatto sociale sarà gravissimo.

Cosa ne pensi di questa decisione della BCE? Come faranno le famiglie italiane a superare un ulteriore colpo basso da parte dell’Europa?

Facci sapere il tuo stato d’animo nei commenti qui sotto.

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