La nomina un “viceministro per la casa, l’edilizia e le politiche abitative” presso il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile. A chiederlo, con una lettera indirizzata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è Alberto Zanni, presidente di Confabitare (associazione bolognese dei proprietari immobiliari).
“Dopo circa un decennio di bolla immobiliare ed emergenza affitti, il Neocancelliere tedesco Scholz, subito dopo la sua elezione, ha promesso 400mila nuove abitazioni all’anno ed ha affidato all’esponente della SPD, Klara Geywitz, l’importante Ministero delle Costruzioni e delle Politiche abitative – scrive Zanni – la scelta tedesca, oltre che innovativa, è di assoluta rilevanza sociale e politica, in quanto testimonia l’importanza e “l’autonomia” che si è voluto dare al settore casa ed al comparto immobiliare in generale – una scelta che quindi dopo la pandemia e all’emergenza energetica si sarebbe rivelata assolutamente giusta e vincente, perché attraverso l’istituzione di un ministero ad hoc è possibile affrontare in modo diretto ed efficace tutte le sfide e le emergenze che riguardano il comparto dell’abitare. Seppure in Germania i proprietari immobiliari privati siano una minoranza nel Paese – mentre in Italia costituiscono oltre il 70% – l’istituzione di questo ministero segna un passo decisamente in avanti verso la programmazione e la gestione di tutto il settore casa, sia pubblico che privato”.
Ben diversa da quella tedesca è invece la situazione in Italia in cui, ancora oggi, nel settore immobiliare manca un anello di congiunzione fra il comparto pubblico (Alloggi di edilizia residenziale o popolare) e quello privato, nonché un sistema centrale di coordinamento e programmazione che li contempli entrambi.
Inoltre, come spiega l’Associazione, con l’entrata in vigore della Legge 431 del 9 dicembre 1998 che ha riordinato il settore delle locazioni ad uso residenziale privato, integrata dagli Accordi nazionali sindacali del 25 ottobre 2016, ratificati dal DM MIT 16 gennaio 2017 cui hanno fatto seguito in quasi tutto il Paese la stipula degli Accordi territoriali locali, si è dato vita ad un sistema integrato e ben normato degli affitti privati, lasciando però alla sola “sensibilità” locale eventuali misure di sostegno alle fasce sociali più deboli.
Viceministro: il perno per una più efficace gestione del settore immobiliare
Istituire un viceministro che si occupi sia del comparto pubblico che di quello privato – spiega Confabitare – permetterebbe di programmare ed attuare a livello centrale e periferico norme di intervento più efficaci. Questo perché da un lato avrebbe come riferimento le Regioni e le Aziende di Edilizia pubblica, mentre dall’altro le Organizzazioni sindacali rappresentative della proprietà privata e dell’inquilinato.
Anche il settore dell’edilizia pubblica necessita di un ammodernamento e di una revisione normativa, sia dal punto di vista dei finanziamenti sia delle modalità di gestione ed accesso. A questo proposito, un viceministro potrebbe essere il motore di innovazioni legislative, fiscali ed amministrative e, allo stesso tempo, colui a cui potrebbero fare capo le attività di social housing miste, pubblico e privato (quali soggetti che ben potrebbero integrare la carenza di alloggi pubblici).
Ma non solo. Un viceministro per la casa, l’edilizia e le politiche abitative potrebbe ricoprire il ruolo di collegamento con il Governo, i ministeri a vario titolo interessati al comparto casa-edilizia-costruzioni ed il Parlamento, e diventare l’interlocutore unico e centrale con le istituzioni europee che si occupano di casa e costruzioni, sia dal punto di vista tecnico-urbanistico che fiscale o di finanziamento.