A quanto ammonta il reale risparmio in termini di efficienza, consumi ed emissioni di CO2, che si può ottenere grazie ad un intervento di riqualificazione con Superbonus?
La risposta ci arriva dall’Ufficio Studi Gabetti che, insieme a Gabetti Lab – primo player nella riqualificazione per l’efficientamento energetico di condomini e unità abitative grazie alla gestione di reti di imprese – ha condotto un’analisi sull’impatto del Superbonus 110%. L’obiettivo principale è stato quello di quantificare, attraverso l’analisi di 986 condomini (34.705 unità) che hanno deliberato interventi di riqualificazione energetica, il relativo risparmio dal punto di vista economico.
Attraverso l’analisi di 186 di questi condomini è stato inoltre stimato l’impatto dei lavori effettuati dal punto di vista del risparmio energetico e delle emissioni di CO2.
“Nel corso del primo semestre del 2022, l’interesse verso il Superbonus 110% da parte di operatori del settore e beneficiari è cresciuto esponenzialmente” spiega Alessandro De Biasio, AD di Gabetti Lab. “ Infatti, secondo dati Enea, da gennaio 2022 ad agosto 2022 il numero dei progetti asseverati e dei relativi investimenti è quasi triplicato. Tra le diverse tipologie di edifici ammessi alla detrazione, i condomini sono quelli che più di altri ne hanno beneficiato. Per i 37.838 progetti in condominio asseverati (circa il 12,3% del totale edifici), l’investimento generato ammonta a 22 miliardi di euro, circa il 43,3% del totale. Seguono gli edifici unifamiliari, che a fronte di 178.785 progetti asseverati hanno generato un investimento di 20 miliardi (39,6% sul totale), e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti che, dei 90.562 progetti asseverati hanno generato 8,7 miliardi di investimento (17,2%)”.
Analisi dell’impatto economico
L’analisi è stata effettuata su un campione di 986 condomini che hanno usufruito del Superbonus 110% ed ha permesso di calcolare il risparmio economico generato e il volume d’affari, il credito d’imposta, il residuo a carico dei condomini, i costi per gli interventi che riguardano la riqualificazione della centrale termica e quelli per gli interventi su involucro.
L’importo totale dei lavori deliberati è pari a 2.087.751.955 euro.
Di questi:
- il 2% si riferisce ad interventi di ristrutturazione edilizia non legati all’efficientamento energetico;
- il 92%, pari a 1.921.630.658 euro, riguarda gli interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate (cappotto termico) che interessano l’involucro degli edifici;
- circa il 6%, pari a 118.567.091 di euro, è stato destinato alla sostituzione degli impianti di climatizzazione invernali (generatori di calore).
Con riferimento alla modalità di pagamento, il 98% del credito d’imposta è stato ceduto (compreso quello previsto per la ristrutturazione edilizia), per un totale di 2.052.052.647 di euro, mentre il 2% (35.699.308 di euro) è rimasto a carico dei singoli condomini.
Dei 986 condomini che hanno usufruito del Superbonus:
- il 29% è riuscito a beneficiare di un credito d’imposta al 100%;
- il 45% ha generato un credito d’imposta che oscilla tra il 96 e il 99%;
- il 17% ha ottenuto un credito d’imposta tra il 91 e il 95%;
- il rimanente 6% ha ottenuto un credito d’imposta tra l’81 e il 90%.
Questo significa che il 74% dei condomini del campione analizzato ha sostenuto una spesa per la riqualificazione energetica che va da 0 al 4%, mentre il 26% tra il 5% e il 29%.
Il risparmio per i condomini e per l’ambiente
Del campione totale, 186 condomini (pari a 7.818 unità immobiliari) sono stati analizzati al fine di estrarre delle statistiche relative a:
- risparmio energetico medio e riduzione media di emissioni di CO2 per unità abitativa;
- percentuali medie di abbattimento della trasmittanza termica per i diversi componenti dell’involucro edilizio (pareti, coperture, pavimenti, serramenti);
- riduzione del consumo di gas.
Il risultato è un abbattimento del 51% del fabbisogno energetico medio stimato (1.229.817 mq di isolamento termico), un risparmio energetico medio del 46% ed un salto di classe energetica medio intorno a 3.
Per quanto riguarda invece il consumo al mc di gas, l’analisi evidenzia un abbattimento post-intervento pari al 38% ed una riduzione dei costi annuali di utilizzo stimata al 43%.
In crescita anche il rendimento medio stagionale del rapporto tra calore fornito dalla caldaia ed energia consumata, con un miglioramento del 94% ed un conseguente risparmio in bolletta e nei costi condominiali, sia in termini di incremento del valore di mercato dell’immobile.
Oltre a questi dati, di per sé già molto positivi, per i 196 condomini è stato stimato un risparmio di emissioni di CO2 di circa il 50%.
“Di fronte ai continui rincari, la sostenibilità energetica dell’abitazione è diventata centrale. La combinazione tra l’aumento vertiginoso dei costi di gas ed elettricità e la presenza degli incentivi fiscali per l’efficientamento energetico degli immobili, ha reso i proprietari molto più attenti allo stato di manutenzione e ai livelli di consumo della propria abitazione. Questa nuova sensibilità riguarda sia i potenziali acquirenti, ora più indirizzati verso un acquisto energeticamente riqualificato, sia i già proprietari nell’orientare gli investimenti sulla propria abitazione” spiega a riguardo De Biasio.
La ricerca ha inoltre fornito la percentuale di abbattimento della trasmittanza – ovvero il miglioramento ottenuto dopo l’intervento di efficientamento energetico – e la capacità dell’involucro edilizio nell’isolare l’ambiente interno da quello esterno e contenere la dispersione di calore.
“La scelta di estendere i benefici fiscali del Superbonus è avallata anche dal PNRR che vede tra i suoi obiettivi quello relativo al miglioramento dell’efficienza energetica del patrimonio immobiliare pubblico e privato. La componente C3 della Missione 2 (M2C3), stanzia infatti risorse pari a 15 miliardi di euro per l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici” conclude De Biasio.