Indice
- 1 Aste immobiliari: le regioni e le città con il maggior numero di vendite
- 2 Quali sono i prezzi medi degli immobili venduti all’asta?
- 3 Come è andato il mercato delle aste giudiziarie in Italia nel 2022?
- 4 Deprezzamento degli immobili nelle aste giudiziarie
- 5 Previsioni del mercato delle aste immobiliari per il 2023
Le aste giudiziarie possono diventare il punto di forza del real estate? In un certo senso, sì. Sebbene in Italia il sistema delle aste immobiliari sia, ad oggi, ancora poco sviluppato, le aste potrebbero avere un ruolo sempre più importante nel futuro del mercato immobiliare.
Secondo un’analisi di Reviva, il 77% dei lotti venduti all’asta nel nostro Paese ha un prezzo inferiore a 100 mila euro. Questo significa che in diversi casi gli acquirenti non devono richiedere finanziamenti per l’acquisto e, di conseguenza, non subiscono l’impatto dell’aumento dei tassi di interesse. Un’opportunità quindi per i risparmiatori che cercano investimenti sicuri.
Aste immobiliari: le regioni e le città con il maggior numero di vendite
Analizzando la distribuzione geografica degli immobili venduti nelle aste giudiziarie, le regioni con il maggior numero di lotti sono la Lombardia, la Sicilia e il Lazio. Queste 3 regioni detengono il 36% del totale.
Per quanto riguarda le città, troviamo:
- Roma con 6.839 lotti venduti all’asta, che rappresentano il 5,4% del totale, per un valore di circa 940 milioni;
- Milano con 4.170 lotti per un valore di 540 milioni;
- Napoli con 3.665 lotti per un valore complessivo di 453 milioni.
Quali sono i prezzi medi degli immobili venduti all’asta?
Secondo un’analisi delle 5 regioni principali, il Veneto ha i prezzi medi maggiori per immobili non residenziali (180.424 euro) e terreni (170.335 euro). Il Lazio è invece la regione con i prezzi medi più alti per quanto riguarda gli immobili residenziali (101.595 euro).
Offerta minima per Asset Class (fonte: Reviva) | ||||
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Regione | Lotti | Non residenziale | Residenziale | Terreno |
Lombardia | 18.771 | 159.042 € | 84.350 € | 107.950 € |
Lazio | 11.580 | 130.821 € | 101.595 € | 141.053 € |
Campania | 8.310 | 167.072 € | 81.527 € | 76.265 € |
Veneto | 7.393 | 180.424 € | 94.893 € | 170.335 € |
Sicilia | 14.888 | 133.857 € | 55.866 € | 58.188 € |
Come è andato il mercato delle aste giudiziarie in Italia nel 2022?
Secondo i dati di Reviva, nel 2022 sono stati venduti all’asta 191.253 immobili, per un valore complessivo di 13,2 miliardi. Un aumento quindi del solo 3% rispetto al 2021 ed un calo del 25% rispetto al 2019. Che, ricordiamo, è stato l’anno prima della pandemia e del rallentamento dei procedimenti da parte dei tribunali a causa della pandemia.
Per il 2022, il trend è stato quello del ritorno del residenziale come la tipologia di immobili principalmente posti in vendita. Con il 56% del totale, il settore living si allinea con quanto osservato nel 2019.
Deprezzamento degli immobili nelle aste giudiziarie
Nel 2022, la quantità degli immobili in asta è diminuita del 7% rispetto all’anno precedente, con un valore medio sceso a 106 mila euro. In continua discesa quindi rispetto ai 113 mila euro del 2021 e ai 122 mila euro del 2020. Quali sono i fattori che hanno portato a questo trend? Primo fra tutti il fatto che solo il 37% delle procedure esecutive in sospeso presso i tribunali ha visto un’asta stabilita durante l’anno. Il che significa che il 63% delle procedure esecutive sono ancora “inattive”. La conseguenza è che sono sempre gli stessi immobili ad andare all’asta, causando una riduzione del prezzo a causa delle aste deserte. Fattore che finisce per scatenare un effetto domino. Questi ribassi hanno infatti portato ad una svalutazione di 2,2 miliardi di euro, con un deprezzamento medio degli immobili del 29% durante l’anno.
Previsioni del mercato delle aste immobiliari per il 2023
Secondo Giulio Licenza, co-Founder & Cbdo di Reviva, per il 2023 si prevede una crescita delle procedure esecutive. Questa è dovuta all’aumento del numero di Non-Performing Loans (NPL) che non hanno ancora una procedura di recupero giudiziale attiva. Infatti, solo il 37% delle procedure esecutive attivate nei tribunali ha avuto almeno un’asta fissata lo scorso anno, il che indica che persistono ancora dei ritardi probabilmente a causa delle sospensioni durante la pandemia.
“Migliorando la vendita degli immobili in asta attraverso una corretta attività di marketing e parallelamente aumentando progressivamente le aste fissate e le procedure iscritte, si possono aumentare recuperi e sostenere così il mercato immobiliare in un momento di congiunture delicate” la conclusione invece di Ivano De Natale, co-founder & ceo di Reviva.
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