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Il crowdfunding immobiliare è un fenomeno relativamente nuovo in Italia, ma sta guadagnando rapidamente popolarità come un modo innovativo per investire in immobili. Questo perché consente di contribuire finanziariamente a un progetto immobiliare, in cambio di una quota di proprietà o di un rendimento sull’investimento. Uno dei vantaggi è che la partecipazione non necessita di grandi somme di denaro, permettendo a chiunque di prendere parte ai profitti del mercato immobiliare.
Il crowdfunding immobiliare in Italia è ancora in fase di sviluppo, ma ci sono già numerose opportunità di investimento disponibili. In particolare, i progetti di riqualificazione urbana stanno diventando sempre più popolari tra gli investitori di crowdfunding immobiliare in Italia. Questi progetti spesso riguardano la ristrutturazione di vecchi edifici o quartieri, al fine di renderli più attraenti per i residenti e i turisti. Entro il 2023, ci si aspetta che i nuovi progetti abbiano un’attenzione particolare su progetti di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile.
Come sta andando il Crowdfunding Immobiliare nel 2023?
Secondo gli analisti di Ener2Crowd, piattaforma per gli investimenti ed il risparmio green, la raccolta del crowdinvesting nel 2023 supera il mezzo miliardo di euro, pari alla metà accumulata negli ultimi 9 anni. Basandosi sui dati del Cambridge Centre for Alternative Finance, del CrowdfundingHub e del PoliMi, Ener2Crowd traccia il trend 2023 del crowdfunding.
L’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano evidenzia che, al 31 giugno 2022, la raccolta delle 90 piattaforme attive in Italia era pari a 1,13 miliardi di euro.
Questo si traduce in:
- una media di 12,6 milioni per ciascuna piattaforma;
- un aumento complessivo del 27% negli ultimi 12 mesi per un totale di 431 milioni di euro di raccolta.
Equity crowdfunding
I numeri portano Ener2Crowd ad ipotizzare che la raccolta annuale 2023 si chiuderà a 538 milioni di euro ed una crescita pari al 25%.
Più nello specifico, la raccolta sarà così distribuita:
- 122 milioni per l’equity crowdfunding in ambito non-immobiliare;
- 55 milioni per quello in ambito immobiliare;
- 47 milioni di euro di minibond collocati sui portali
Nel periodo tra il 2019 al 2020 l’equity crowdfunding aveva già registrato un +95%, dovuto alla pandemia, raggiungendo i 122,5 milioni di euro (CrowdfundingHub). Come riporta PoliMi, nel 2022 c’è stato un ulteriore incremento, per un totale di 180 milioni di raccolta. E il 2023? Secondo le proiezioni di Ener2Crowd, quest’anno potrebbero essere raggiunti i 224 milioni.
Lending crowdfunding
Per quanto riguarda invece il lending crowdfunding, le previsioni per il 2023 sono:
- 128 milioni destinati alle imprese in settori non-immobiliari;
- 104 milioni in ambito immobiliare;
- 82 milioni destinati a persone fisiche.
Come l’equity, anche il lending crowdfunding ha registrato un aumento rilevante dal 2019 al 2020, pari al 75%. Secondo CrowdfundingHub il comparto ha registrato un volume totale di 180 milioni di euro, saliti a 251 milioni nel 2022 (fonte PoliMi). La previsione di Ener2Crowd per il 2023 è invece di 314 milioni.
Giorgio Mottironi, CSO e co-fondatore di Ener2Crowd, sottolinea però che, nonostante gli ottimi risultati, la percentuale investita rispetto alla ricchezza privata detenuta che in Italia è ancora molto bassa. Infatti, sia nel nostro Paese, sia in Spagna, si attesta ancora allo 0,01%.