Indice
- 1 Cos’è il Crowdfunding immobiliare? Definizione e Significato
- 2 Le 4 tipologie di crowdfunding
- 3 Come funziona il crowdfunding immobiliare
- 4 Quanto si guadagna con il crowdfunding immobiliare?
- 5 Chi può accedere al crowdfunding?
- 6 Chi può investire nel crowdfunding?
- 7 Perché investire nel crowdfunding immobiliare?
- 8 Quali sono i rischi del crowdfunding immobiliare?
- 9 Come scegliere le migliori piattaforme per il crowdfunding immobiliare?
- 10 Crowdfunding immobiliare, esistono opinioni?
- 11 Conclusione: conviene investire nel Crowdestate?
Il crowdfunding immobiliare è una delle forme più recenti di investimento sul mercato immobiliare.e sta prendendo sempre più piede in Italia, grazie alle numerose piattaforme che offrono questa tipologia di investimento.
Si tratta di una raccolta fondi da parte di diversi investitori per finanziare un progetto immobiliare, come l’acquisto di un immobile o la sua ristrutturazione. In questo modo, gli investitori possono partecipare a progetti altrimenti inaccessibili, mentre i promotori immobiliari possono ottenere il finanziamento necessario. Tuttavia, come per ogni forma di investimento, anche nel crowdfunding immobiliare ci sono rischi da considerare.
In questo articolo, esploreremo i migliori tutte le caratteristiche crowdfunding immobiliare in Italia e i rischi di cui tenere conto prima di investire.
In che modo? Te lo spiego subito.
Cos’è il Crowdfunding immobiliare? Definizione e Significato
Ti hanno mai spiegato: cos’è e come funziona il crowdfunding?
Si tratta di un termine che è entrato nelle nostre vite ormai qualche anno fa, e che poco alla volta è diventato sempre più comune.
Ma di cosa si tratta? Come prima cosa potremmo dire che è un investimento collettivo in immobili senza avere i soldi per comprare una casa.
Il principale vantaggio è infatti questo: per investire non occorre grande liquidità ma basta una piccola cifra per avere un ritorno economico da reinvestire nell’operazione successiva.
Letteralmente Crowdfunding significa “raccolta dalla folla” (o finanziamento collettivo) ed indica una tipologia di investimento che ha visto la luce in Australia e negli USA nella seconda metà degli anni novanta, ma che si è presto diffusa anche in Europa.
Il suo intento è quello di diventare un ponte, un punto di connessione tra le aziende e le persone che vogliono impiegare i propri capitali in nuove idee, progetti o realtà imprenditoriali. O, per rimanere in tema, in operazioni immobiliari.
Quella che si attua è quindi una trattativa tra due interlocutori:
- da un lato abbiamo il richiedente, ovvero la persona o il progetto che necessita di essere finanziato;
- dall’altro abbiamo invece il finanziatore, in genere un privato che decide di finanziare un progetto che trova interessante.
Le 4 tipologie di crowdfunding
Guardiamole brevemente:
Donation Crowdfunding: l’oggetto in questo caso sono iniziative di beneficenza, alle quali le persone partecipano e donano fondi senza ricevere alcun compenso, se non il piacere di aver fatto del bene.
Reward Crowdfunding: il progetto per il quale si richiede un finanziamento prevede in questo caso la realizzazione di un’opera d’arte o un’iniziativa imprenditoriale (in genere per la creazione di un nuovo prodotto). Chi partecipa a questo tipo di raccolta potrà ricevere in cambio delle ricompense a seconda dell’importo donato oppure il prodotto realizzato.
Equity Crowdfunding: questa tipologia di crowdfunding permette alle persone di puntare su imprese che si ritiene abbiano il potenziale per crescere ed imporsi sui mercati. Si investono soldi in cambio di una parte delle quote del loro capitale, divenendone quindi soci.
L’Italia è stato il primo paese in Europa (e per certi versi nel mondo, dato che quella presente negli Usa prevedeva importanti limitazioni) ad introdurre nel 2013 una specifica normativa, che è stata poi man mano modificata a seconda delle esigenze del mercato. L’investitore viene tutelato da un apposito regolamento emanato dalla Consob, che si occupa anche di vigilare sui portali.
Lending Crowdfunding: (conosciuto anche come social lending o peer-to-peer lending): consiste in un prestito tra privati. L’impresa finanzia i propri progetti chiedendo un prestito al pubblico, che viene ripartito tra più prestatori, riducendo così l’importo minimo di sottoscrizione. Alla chiusura del progetto la società restituirà all’investitore il capitale più una quota di interessi.
Il lending è la forma più utilizzata in Italia, con una raccolta 2021 di 57,1 milioni di euro su un totale di 99,2 milioni.
È principalmente in quest’ultima tipologia che si inserisce l’oggetto del nostro articolo.
Come funziona il crowdfunding immobiliare
In che modo avviene?
Principalmente avvalendosi di piattaforme crowdfunding a un rendimento… dipende dai gusti ;D
Se una persona è interessata a partecipare non deve fare altro che iscriversi in quella a lei più congeniale e, una volta compilata la propria anagrafica, inseriti i documenti richiesti e caricato il conto online, iniziare a sfogliare le varie operazioni proposte alla ricerca di quella che fa al caso suo.
Può essere la riqualificazione di un palazzo storico a Rovato, un nuovo sviluppo residenziale a Sanremo, un’operazione di Saldo a Stralcio in Emilia, o anche progetti all’estero, come la creazione di un complesso di ville private con piscina a Fuerteventura.
Qualunque sia l’operazione proposta, la piattaforma crowd è tenuta a fornire ogni dettaglio, compresi i documenti catastali, la previsione di durata, le informazioni sul proponente e qualsiasi altro dato che garantisca la sicurezza della partecipazione.
Come abbiamo detto per aderire non occorrono grandi cifre e in ogni progetto deve essere indicata la quota minima di partecipazione, che in genere consiste in poche centinaia di euro.
Una volta effettuata l’iscrizione, inviati i documenti, caricato il conto e scelto l’operazione giusta, all’investitore non resta altro che attendere il momento di apertura della raccolta ed acquistare la propria quota.
Alla chiusura del progetto, ovvero quando l’azienda proponente vende l’immobile, chi ha partecipato riceve indietro la somma versata con l’aggiunta di un rendimento.
Quanto si guadagna con il crowdfunding immobiliare?
Se fino ad ora ci siamo soffermati sul cos’è e come funziona il crowdfunding, è giunto il momento di parlare delle possibilità di guadagno. In fondo è per questo che investiamo.
La prima cosa da tenere a mente è che, come probabilmente già saprai, in genere più alta è la cifra investita, maggiori saranno i possibili rendimenti.
Con il crowdfunding estate (o crowdfunding per progetti immobiliari) i guadagni sono definiti dal tasso di interesse stabilito dai “debitori” in fase di apporto delle risorse ed indicati nella scheda informativa dell’operazione. La stessa cosa vale per la durata, ovvero il lasso di tempo al termine del quale chi ha partecipato verrà ripagato della cifra investita più gli interessi maturati.
In caso di equity crowdfunding, la situazione è invece un po’ diversa. Per quanto i possibili rendimenti siano indicati nella scheda informativa, il finanziatore investe in capitale di rischio.
Questo cosa significa?
Che i suoi guadagni dipenderanno dai risultati che l’azienda riuscirà ad ottenere. Per questo motivo occorre documentarsi a fondo su chi sta proponendo l’operazione, informarsi sui risultati, conoscere le reali competenze e sincerarsi che si tratti effettivamente di professionisti del settore.
Per il lending immobiliare, il rendimento ordinario è di quasi il 10% lordo, con una durata media di 12 mesi. Per l’equity invece, la durata si allunga a circa 21 mesi mentre il rendimento medio atteso è pari all’11,9%.
Riferendoci ad entrambe le tipologie, si tratta di rendimenti altrimenti impossibili da raggiungere per un investitore non professionale, specialmente se paragonati agli asset sul quali gli italiani hanno per decenni impegnato i propri risparmi, come i classici titoli di Stato o i titoli obbligazionari.
Anche il fattore tempo gioca un ruolo fondamentale: se partecipando ad operazioni in lending, dopo 12 mesi l’investitore recupera il suo capitale con gli interessi, può poi facilmente investirlo in altri progetti, sempre attraverso il crowdfunding, diversificando il proprio portafoglio.
Chi può accedere al crowdfunding?
Investire nel mattone con il crowdfunding è una tendenza in forte crescita tra gli italiani.
A rivelarlo sono i dati rilasciati lo scorso gennaio dall’osservatorio permanente di Crowdfunding Buzz. Nel 2021, infatti, il crowdfunding è cresciuto del 51% rispetto all’anno precedente, arrivando a sfiorare i 100 milioni di raccolta complessiva (€ 99.2 milioni per la precisione).
Sono stati finanziati in tutto 267 progetti: un incremento importante per un settore relativamente giovane, specie se paragonato al fatto che nel 2017 nel nostro paese vennero portati a termine solo 7 progetti, con una raccolta totale di 1,8 milioni.
Chi può investire nel crowdfunding?
Uno dei principali vantaggi del real estate crowdfunding è che chiunque può investire, non solamente le grandi imprese già operanti nel mercato immobiliare su larga scala.
Per quanto gli italiani siano da sempre inclini ad impiegare la propria liquidità nell’immobiliare, è indubbio che – fatta in maniera tradizionale – questa forma di investimento non sia alla portata di tutti.
Il motivo?
- Richiede investimenti importanti;
- se non hai le giuste competenze, basta un attimo per farsi male.
Mi occupo di immobiliare da tanti anni e, credimi, ho visto troppe persone buttarcisi a capofitto, investire tutti i loro averi in una singola operazione, spenderci tempo, risorse e notti in bianco (perché, fidati, se investi tutto ciò che hai in un’operazione, finirai per trattenere il fin quando non è conclusa) per poi rimanerne profondamente scottati.
Purtroppo fino a qualche anno fa, se volevi investire nell’immobiliare, quello era l’unico modo possibile.
Oggi fortunatamente le cose sono molto diverse e, grazie alle piattaforme di crowdfunding per l’immobiliare, anche i piccoli investitori possono partecipare alle operazioni immobiliari di altri, senza dover disporre di cifre importanti, senza necessitare di particolari competenze e senza assumersi il rischio imprenditoriale.
Certo ci sono anche altri modi per investire, business plan da analizzare ed operazioni immobiliari alle quali partecipare, ma richiedono cifre importanti e non sempre si dispone di sufficiente liquidità.
Il crowdfunding invece sì che è un buon compromesso… basta una piccola somma per avere un ritorno economico da reinvestire nell’operazione successiva. E volta dopo volta si è in grado di partecipare con importi sempre più grandi che porteranno a risultati ancor più soddisfacenti.
Ma non solo.
A volte le persone optano per queste piattaforme non perché non possono permettersi qualcosa di più, ma semplicemente per fare un piccolo passo alla volta, al fine di acquisire maggiore sicurezza e fiducia in quell’azienda.
Perché investire nel crowdfunding immobiliare?
Per noi italiani si sa, la casa è da sempre il bene per eccellenza, sinonimo di sicurezza, affidabilità e l’unico in grado di mantenere valore nel tempo. E anche quando si tratta di investire, il mattone resta una di quelle cose alle quali non possiamo rinunciare.
Investire in immobili permette infatti di realizzare rendimenti importanti, minimizzando il rischio. Peccato però che, per quanto tante persone aspirino da sempre a far fruttare in questo modo la propria liquidità, l’immobiliare non è mai stato alla portata di tutti.
Fino a ieri bisognava infatti fare i conti con una barriera d’accesso che era per molti insormontabile: per acquistare un immobile e affittarlo, oppure rivenderlo realizzando un profitto, occorreva disporre di un capitale importante, di cui non tutti dispongono.
Una barriera che il crowdfunding è oggi riuscita ad abbattere dando a chiunque la possibilità di accedere alle operazioni immobiliari e beneficiare dell’interessante rapporto (sempre che le operazioni siano gestite secondo determinati criteri) tra rischio e rendimento.
Ed è questo infatti il più grande vantaggio del crowdfunding immobiliare.
Tutti possono avere la possibilità di investire anche piccole cifre in un settore indubbiamente meno volatile, più solido rispetto altre forme di investimento, e che permette rendimenti più importanti rispetto agli asset sui quali molti di noi erano fino a ieri soliti investire (come i famosi Titoli di Stato).
Inoltre avere la possibilità di prendere parte alle operazioni immobiliari investendo piccole cifre permette di scegliere anche diverse operazioni contemporaneamente, riducendo ulteriormente il rischio e differenziando il proprio portafoglio.
Riassumendo, ecco di seguito i principali vantaggi del crowdfunding:
- chiunque può partecipare al finanziamento di un progetto, anche con piccoli importi;
- il ridotto capitale minimo di partecipazione permette di diversificare sugli investimenti aumentando le possibilità di successo;
- non occorrono particolari competenze e la gestione dell’immobile è totalmente a cura del promotore del progetto;
- le aziende proponenti vengono preventivamente analizzate dalle piattaforme, che garantiscono anche maggior controllo;
- velocità della trattativa.
Quali sono i rischi del crowdfunding immobiliare?
Se vuoi una risposta alla domanda, quanto è sicuro il crowdfunding, eccoci arrivati ad uno dei temi più dolenti quando si parla di investimenti: i rischi.
Come prima cosa è necessario fare una premessa: il rendimento non è mai certo e non esiste una garanzia sul prestito in grado di coprire tutti gli ambiti.
Come in tutte le forme di investimento, nessun portale e nessuna azienda potrà infatti mai garantire un risultato, o promettere che quell’operazione sarà esente da rischi.
Per questo motivo è fondamentale fare attenzione a quale progetto scegliamo, chi è l’azienda dietro quell’operazione e quali sono le sue competenze, i suoi trascorsi.
Perché purtroppo, per quanto ogni portale metta in atto analisi scrupolose, nessuno potrò mai avere la certezza che quell’operazione che sulla carta funziona e rispecchia tutti i criteri richiesti, si chiuderà in maniera positiva.
Tra le varie tipologie, il lending estate crowdfunding è quello meno soggetto al rischio.
Chi partecipa all’operazione non è infatti esposto al rischio dell’operazione ma ciò non toglie che non possano comunque insorgere delle problematiche.
Le principali sono:
- l’insolvenza delle aziende che hanno proposto l’operazione. In genere, come abbiamo già detto, le piattaforme effettuano degli accurati controlli preventivi sulle aziende ma questa scrupolosa analisi non azzera comunque il rischio.
- Ritardo nel pagamento degli interessi. Si tratta della casistica più comune, dovuta a diverse variabili come ad esempio ritardi nei lavori, intoppi burocratici, difficoltà di rivendita, ecc.
Improvvisa svalutazione dell’immobile, causata in genere da una non accurata valutazione iniziale.
Cosa succede invece se l’azienda non riesce a raccogliere capitali sufficienti a coprire l’operazione?
In questo caso la campagna verrà annullata e, senza particolari rischi, i capitali investiti ritorneranno nel portafoglio dei partecipanti.
Va invece incontro a rischi maggiori chi sceglie di investire nell’equity crowdfunding. Partecipando a questo genere di raccolta, come abbiamo detto la persona non si limita infatti a finanziare un progetto ma diventa co-proprietaria dell’azienda stessa, esponendosi al rischio imprenditoriale.
Cosa succede quindi se l’operazione non ottiene i risultati sperati?
L’investitore in questo caso ne risponderebbe con il proprio capitale, rischiano di perdere l’intera somma investita.
Esiste un modo per minimizzare i rischi?
La prima cosa da fare è scegliere piattaforme che dispongono di uno storico e non sono quindi nuove sul mercato. Stessa cosa per le aziende: affidarsi ad operatori del settore, attivi da anni e con all’attivo un importante numero di operazioni concluse con successo, potrebbe rivelarsi una scelta molto saggia.
In ultimo, scegliere di differenziare partecipando a diverse operazioni invece che investendo capitali più cospicui su una sola, è un ottimo modo per minimizzare i rischi.
Come scegliere le migliori piattaforme per il crowdfunding immobiliare?
Considerando che il crowdfunding prevede di partecipare alle operazioni mediante piattaforme ad alto rendimento, è fondamentale come prima cosa accertarne la serietà e l’affidabilità. Questo per evitare sorprese sgradevoli come rendimenti inferiori a quelli proposti, mancati completamenti delle raccolte o ritardi nella restituzione del capitale investito.
È inoltre fondamentale decidere sin da subito se investire nel crowdfunding con il lending oppure nell’equity crowdfunding. Tra i due, come abbiamo detto, il primo è di fatto quello meno rischioso, perché prevede semplicemente di prestare del denaro per finanziare un’operazione immobiliare e, a differenza dell’equity, non porta a diventare soci della società.
Ma non solo, ci sono altri fattori che è importante tenere in considerazione, come ad esempio:
- chi sono gli operatori che propongono le operazioni sulle varie piattaforme, verificando che si tratti di società o aziende competenti, con uno storico e risultati certificati. Anche se uno dei principali vantaggi del crowdfunding è che per investire sono sufficienti pochi semplici click, è comunque fondamentale essere prudenti e non lasciarsi guidare dalla fretta o dalla smania di investire. Per questo motivo ritengo sia fondamentale, prima di prendere qualsiasi decisione, informarsi accuratamente sulle persone che gestiscono la piattaforma, sul loro bagaglio di esperienza nel settore e anche sugli operatori che propongono le operazioni.
- L’ammontare delle informazioni che vengono fornite per ogni operazione proposta. Come potrai intuire, più dati sono presenti, maggiore sarà la trasparenza del portale.
- In quanto tempo vengono finanziate le operazioni promosse sulla piattaforma. Si tratta di un indicatore importante per capire se gli operatori sono stati in grado di creare una rete di investitori tale da garantire il finanziamento delle loro operazioni. Questo dato permette di avere la ragionevole certezza che la maggior parte delle operazioni proposte si concretizzerà e verrà effettivamente finanziata.
- L’ammontare del rendimento atteso. Come abbiamo detto la media per il lending si aggira intorno al 10% annuo, quindi è meglio diffidare da chi propone rendimenti molto sopra la media. A volte è meglio “accontentarsi” di un ritorno più modesto ma avere la certezza che l’operazione proposta venga gestita in modo serio, etico e responsabile.
Crowdfunding immobiliare, esistono opinioni?
Le opinioni del crowdfunding immobiliare sono diverse, e molto spesso personali.
Dipende soprattutto dall’esperienza che la persona ha vissuto con la piattaforma.
Conclusione: conviene investire nel Crowdestate?
Siamo arrivati alla fine di questo articolo ed è giunto il momento di tirare le somme. Conviene davvero investire nell‘estate crowdfunding?
È indubbio che il crowdfunding, sia che si tratti del settore immobiliare sia di altri ambiti, rappresenta una vera e propria svolta per il mondo degli investimenti.
E non mi riferisco con questo unicamente alle persone che scelgono di utilizzare la propria liquidità per prendere parte a dei progetti, ma anche alle imprese che, grazie a queste raccolte, hanno un’alternativa ai metodi di finanziamento classico e possono sovvenzionare i propri progetti, senza gli importanti vincoli stabiliti dalla banca ed evitando le lunghe trafile per la richiesta di un mutuo.
Per quanto riguarda chi partecipa alle operazioni, come abbiamo visto i vantaggi sono tanti e possono essere riassunti in:
- possibilità di ottenere dei guadagni superiori agli asset tradizionali, anche con piccole somme di capitali;
- facilità di diversificazione dell’investimento;
- nessuna competenza necessaria e nessun impegno nella gestione dell’immobile.
Inoltre, grazie al crowdfunding, anche i piccoli risparmiatori, che da sempre hanno guardato con interesse al mercato degli investimenti immobiliari ma che non hanno mai potuto partecipare, hanno la possibilità di prendersi la loro piccola, grande rivincita.